sabato 29 dicembre 2012

Qui finisce a coltellate

Ragazzi, se non venite voi a darmi una mano, qui finisce a coltellate. E temo proprio che sarò io ad avere la peggio, non fosse altro perché io il coltello non ce l'ho.

Stasera alle 20 sono rincasato con la famiglia. Nel controviale di IV Novembre il solito campanello di persone, tre "soliti noti", stanno discutendo e uno di loro parla al telefono in modo agitato, un cliente probabilmente. Io lancio uno sguardo di fastidio dall'altra parte della via. Non credo che abbiano neanche notato che li guardavo.
E invece quello al telefono, mentre ci avviciniamo al cancello comincia a urlarmi contro. Tra l'attonito e l'irato, mi volto verso di lui e gli vado incontro con tre pacchetti natalizi e le uniche parole che riesco a capire sono "go home, go home" con accompagnamento della mano.
Sulle prime rientro, la famiglia sale in ascensore e io esco per chiarire che cazzo voleva sto [...] di merda per venirmi a dire cosa devo fare, a me che pago le tasse, lui che probabilmente non ha neanche il permesso di soggiorno.
Prima però chiamo la polizia, che probabilmente capisce il mio stato d'animo e in due minuti fa arrivare due volanti con i lampeggianti. Tanto di cappello, avrebbero potuto salvarmi la vita, grazie.

Non è stato necessario però, il trio se ne era già andato.
Strana come reazione, probabilmente cominciano a riconoscermi, alle volte ho l'impressione che sono il solo nel quartiere che gli va contro a parte lamentarsi a parole. E' dalla seconda media (alla De Pisis, in Krasnodar) che prendo dei pugni perché non riesco a stare zitto davanti ai soprusi.

Ma stavolta ho paura, se continuo a essere solo temo che scatteranno ritorsioni sempre più pesanti. La Polizia è impossibilitata a fare alcunché in questa situazione. Io scrivo, scrivo... ma a chi scrivo!?!
Se la fuori c'è qualcuno, DATEMI UNA MANO!! Da solo non ce la faccio (a farcela).

Esco con il cane, alla prossima, spero.




Aggiunta finale:
sono il solito melodrammatico. Ho incrociato i soliti cinque o sei spaccini e nessuno ha avuto niente da ridire sulla mia presenza, anzi, hanno ricominciato ad allontanarsi quando passo...
Ma fatevi vivi lo stesso!

Senso unico

La foto del giorno


Post inserito da cellulare

giovedì 27 dicembre 2012

Buon Natale!

Buon Natale a tutti! 
Ai lettori del Blog, alle forze dell'ordine e a "U.Z.R., 21enne di nazionalità pakistana", ma non agli spacciatori, e relativi acquirenti, che almeno per questa festività potevano astenersi dal commerciare morte.
Oggi voglio parlarvi però di U.Z.R., perché ho avuto la sfortuna di conoscerlo personalmente verso le 19 del 24 Dicembre 2012.
Vi parlo di lui perchè non è vero che è arrivata una sola pattuglia, ma tre, ferme in controsenso e con i lampeggianti accesi. E anche se sicuramente ha opposto resistenza, cosa che non ho visto, inizialmente ha parlato con i Carabinieri gridando la sua disperazione. Un tale dispiego di mezzi e uomini, noi residenti, lo imploriamo quotidianamente e vorremmo vederlo tutte le sere rivolto ai 5, 6 spacciatori che fanno il bello e il cattivo tempo. Invece ci sentiamo dire il solito "appena ho una volante libera lo segnalo". Per questo, per chi ha voglia di continuare a leggere, vi parlo di UZR, 21enne di nazionalità pakistana.

Rincasando noto questo individuo che sorseggia una Ceres sui gradini del Made in China con di fianco una trolley dalla fantasia triste. Diciamo che siamo abituati a queste scene, e non gli do troppo peso, in fondo non voglio rovinarmi la vigilia. UZR però rincara la dose venendomi a chiedere una sigaretta. La mia mente era già in modalità "spacciatore del cazzo, ma trovarti un lavoro onesto no? anziché distruggere il valore del mio appartamento e il mio fegato!".
Nel mio NO credo lo si capisca, e, visto che è la vigilia, mi limito ad aggiungere che in teoria (molto in teoria) in quella zona non si possono bere alcolici, men che meno in bottiglia, secondo una o due ordinanze del caro sindaco.
La sua risposta mi coglie impreparato: "lo sai perché bevo?" E' lì che mi accorgo che non è Africano. Fin'ora dai nigeriani sotto casa mi sono preso un vaffanculo, una aggressione verbale non identificata (credo fosse very broken inglisc)e una serie di "tutto bene?" detto con strafottenza. Non so come rispondere, ne segue un breve scambio di battute in cui capisco che la situazione rappresenta un modo ideale di passare la vigilia. Purtroppo non sono di quella stoffa  e chiudo lì. Augurandogli di trovare qualcuno che fosse più di aiuto.
Purtroppo non lo ha incontrato. 
Alle 1.30 fatico a prendere sonno, il pub di IV Novembre (che dovrebbe chiudere alle una secondo un'ordinanza del nostro caro sindaco) ha dei clienti particolarmente allegri stasera. Chiamo i Carabinieri e aspetto per vedere quanto ci mettono. E' lì che rivedo UZR, 21enne di nazionalità pakistana. EVidentemente aveva trovato riparo dal freddo nel locale e probabilmente bevuto anche una altro paio di Ceres. Viene messo fuori senza tanti complimenti e lui comincia ad urlare. Ma non urlare come di solito fanno i clienti abituali. Urla che non sa dove andare, Si mette in ginocchio gridando che sta piangendo. Direi che non ha incontrato qualcuno che fosse più di aiuto. Viene allontanato verso l'incrocio con Corso Piave da un personaggio del pub e poco dopo arrivano prima una, poi due, poi tre volanti. A lampeggianti accesi. Lui parla in modo confuso di fame, di lavoro, di freddo. Le voci sono lontane. Troppo freddo per me. Torno a letto. Il senso di colpa per non averlo aiutato non è però così forte da non farmi addormentare col pensiero che le forze dell'ordine, quando volgiono, sanne intervenire con efficacia. Evidentemente, il fatto che spaccino sotto casa mia, non gli interessa troppo...


BUON NATALE!!!!

lunedì 24 dicembre 2012

Buone notize per l'integrazione!!!

Buone notizie per gli operatori nel settore dell'integrazione nella cosiddetta "zona grattacielo" e più in generale per tutti coloro che credono che il problema del quartiere sia l'integrazione fra l'alto numero di immigrati e la popolazione residente, compresa la pubblica amministrazione.
Poche sere fa sono stati visti due ragazzi non di colore (vedi nota a piè pagina), scesi da una alfa romeo 156 grigia, entrare in un locale della zona stadio a Ferrara, gestito da persone di colore (vedi nota a piè pagina) e fino a oggi frequentato esclusivamente da persone di colore (vedi nota a piè pagina).
I due impavidi pionieri di quello che tutti ci auguriamo essere un solido futuro, si sono in realtà fermati solo sei (6) minuti. Forse neanche il tempo di una birra. Magari avevano solo bisogno di usare il bagno e anziché fermarsi nei vicini bidoni della spazzatura, come pure fanno normalmente i clienti del suddetto pub, hanno pensato bene di provare quello interno. Ciò nonostante crediamo che questo sia un inizio di integrazione e come tale noi residenti lo salutiamo con entusiasmo. Tanto che il numero di targa del mezzo è stato segnalato alle forze dell'ordine nell'eventualità che queste reputino i due ragazzi meritevoli di un conferimento di onoreficenze o altro.



Nota ( a piè di pagina):
Quando si parla di immigrati spero che il termine "persona di colore" sia politicamente corretto. Mi trovo però in difficoltà nel definire le persone bianche. Immagino che "non di colore" possa essere corretto, anche se devo segnalare come il bianco sia l'insieme dei colori e il nero la loro assenza. Dovrebbe essere quindi più corretto "non di colore" per i neri e "di colore" (o "di tutti i colori") per i bianchi. Spero che la mia scelta risulti comunque comprensibile oltre che non offensiva per nessuno. Se no, me ne scuso.

venerdì 21 dicembre 2012

Minorenni e droga: la mia seconda premonizione

Spiace doverlo dire ma... io lo avevo detto.
I casi della vita: pochi giorni dopo il primo post di questo Blog, in cui avvertivo del pericolo della zonizzazione della droga (nella mia zona ndr) sullo spaccio ai minori, è uscita la notizia che una recente operazione di polizia (o pulizia) ha portato all'arresto di quattro spacciatori che vendevano le dosi (mariuana ma anche cocaina) a minori. Cercavano di "fidelizzarli" vendendo le prime dosi a poco, anche quattro euro e il cappellino firmato, tecnica peraltro in uso anche alla mia epoca.

Noi residenti possiamo anche evitare di guardare il video. Lo abbiamo visto (e in vero lo vediamo ancora) molte volte. La zona è il parchetto fra Via Ticchioni e Corso Piave e le facce le abbiamo viste pù volte.

Tengo a precisare che non sono un veggente e soprattutto non ho contatti con le Forze dell'Ordine (....o si?) 

Vi voglio lasciare un'altra premonizione e parto da una considerazione. Come mai con tutti i fenomeni di spaccio a qualunque ora del giorno, la procura ha autorizzato proprio l'osservazione di quei casi rivolti a MINORENNI e il conseguente arresto?

Potrebbe essere solo un modo per dire agli spacciatori: "spacciate qui, ma non a minorenni, se no ci incazziamo"?

In questo caso, vi dico che questo atteggiamento non porterà da nessuna parte. E' la stessa accettazione di un tale degrado che porta inevitabilmente al diffondersi dello spaccio a tutti i ceti e fascie di età. Finchè buona parte dei cittadini si accontenteranno di non avere lo spaccio sotto casa, finchè le istituzioni faranno i conti con il numero di voti persi rapportato al numero di risorse investite, finchè le Forze dell'Ordine si limiteranno a OSSERVARE certi fenomeni anzichè combatterli, il rischio di ritrovarci la droga IN CASA e non SOTTO CASA sarà sempre in aumento.

Occupati della droga, prima che la droga si occupi di tuo figlio.

mercoledì 19 dicembre 2012

Non possiamo fare niente

Una delle cose che più mi fa imbestialire di questa situazione, è la frequente risposta delle forze dell'ordine alle segnalazioni di spaccio. Attenzione, per segnalazioni di spaccio non intendo la solita chiamata di una persona disturbata dal fatto che degli extracomunitari girano in bicicletta sotto casa sua. Che magari hanno perso qualcosa e sono brava gente. Ormai, quando io e altri residenti chiamiamo, è per segnalare ora, luogo, modello e numero di targa dell'acquirente, vestiti generici dello spacciatore e modalità di contatto. Siamo dei precisini, insomma.
Ciononostante, la risposta è invariabilmente: "appena ho la volante libera la mando a fare una perlustrazione". E se fai notare che da mesi hai questa risposta, ma gli spacciatori sono ancora lì a fare il bello e il cattivo tempo, ti dicono che per una serie di motivazioni "non possono fare niente" (anche se li arresti, tornano in libertà, una volante non basta per fermarli in bicicletta, alcuni sono solo sentinelle e se li fermi non puoi fare niente... ecc.. ecc...).

Vorrei però far notare che qualcosa si può fare, e la prova diretta è che qualcosa è stato fatto. In pieno periodo di Buskers, quando oltre ai residenti anche i turisti che arrivavano in treno potevano essere disturbati dal viavai, è stata fatta una maxi-operazione, della quale ignoro i dettagli, ma che ha chiaramente portato a una fortissima riduzione del fenomeno.

Passata la festa, gabbato lo santo, e tornato lo spaccio.  A settmebre è finita la maxi-operazione e ai primi di ottobre erano tornati gli spacciatori "stanziali" in C.so Piave.

E allora non è vero che "non si può" fare niente. Direi piuttosto che "non si vuole" fare niente.

lunedì 17 dicembre 2012

Delimitare la zona di spaccio porta la droga direttamente in casa vostra

Noi residenti lo vediamo tutte le sere. Eroina, cocaina, tagliata male, dicono, viene comprata e venduta senza pudore. E allora il commercio si allarga. Non solo poveri ragazzi che non hanno più niente da perdere, noti ai servizi sociali. Ma anche benestanti con belle macchine, in cerca della carica per affrontare il week-end in tempo di crisi. E la voce si sparge. La zonizzazione dello spaccio porta inevitabilmente alla facilità di procurarsi la droga. Per tutti. Anche giovani studenti. E anche minorenni.
L'altra sera due ragazzi in bicicletta, una coppia, poco più che maggiorenni, hanno affiancato (ancora questo target non viene direttamente inseguito dai pusher) un nigeriano sulla trentina in bicicletta pure lui nel famigerato angolo Corso Piave-IV Novembre, hanno parlottato, un rapido scambio e si sono allontanati (i ragazzi, il pusher è così statico che potrebbe aprire un banchetto). I ragazzi pensano a divertirsi, mentre i genitori si accontentano di potersi permettere una casa in una zona dove la droga non arriva. Ma per il loro accontentarsi, lasciando che altri residenti si trovino in pochi a far sentire la loro voce, finisce che la droga arriva direttamente in casa loro. E con essa la disperazione.

Lo spaccio in zona stadio c'è, si sa. Lo sa la polizia che la sera ti dice che non possono fare granché, e le istituzioni che ti dicono che stanno facendo tutto il possibile. E forse è vero. Ma se lo spaccio è concentrato in una zona ben precisa, magari è perché forze dell'ordine e istituzioni riconoscono dei vantaggi nell'accettare che gli spacciatori e gli acquirenti agiscano quasi indisturbati in quella zona. Almeno non vanno in giro a disturbare il resto dei cittadini. E probabilmente lo pensano anche il resto dei cittadini. Io stesso non credo che avrei aperto questo blog, se non li avessi sotto casa.



Forse questo post può sembrare fazioso, di parte, dalla mia parte. In fondo perché il Sindaco (prendo il primo cittadino solo per rappresentare il cittadino comune), dalla sua casa in centro, lontano dalla zona di spaccio e dai nigeriani in bicicletta che ti guardano, prima ammiccanti, poi male, dovrebbe preoccuparsi di cosa succede ogni santa sera in zona stadio a Ferrara?
Certo, se ne può dispiacere, magari anche interessare mentre legge il giornale al bar o naviga su internet. Ma in fondo di problemi la città ne ha anche altri. 
Ma un problema, qui, c'è. Ed è un problema che riguarda tutte le famiglie, anche benestanti e che abitano in centro. E non è un problema solo etico. Ma pratico.

Fate sentire la vostra voce.
Come diceva una vecchio spot caduto nel dimenticatoio:
Occupati della droga, prima che la droga si occupi di tuo figlio.


Quale nome vorresti dare al Parco di Nazario Sauro?