giovedì 29 gennaio 2015

Allargare il metodo GAD


No, qualcuno me lo spieghi, perché io mi sento preso per il culo. Sbaglio, lo so. Il quartiere é supercontrollato, non siamo abbandonati, pensano a noi.
Poi peró ai primi tre pugni in centro si scatena l'inferno.
Identificazioni come se piovessero, promesse di telecamere in centro (quando a noi le sventolano sotto il naso da anni senza mai vederle). E piú telecamere in centro, significa meno telecamere alla GAD, ovvio! Poi nel computo verranno messe tutte insieme certo. E indovinate quali verranno guardate di piú?




E intanto da noi continuano le chiacchiere da GAD. O le chat in questo caso... (sabato 24 notte, ore 23)



  • ANONIMO: mega rissa in porta catena
Lorenzo MarcucciIO NE HO APPENA VISTA UNA IN NAZARIO SAURO
  • ANONIMO: mega la sto vedendo in diretta

  • Lorenzo Marcuccitipo 30 minuti fa


  • ANONIMO: olè

  • Lorenzo Marcucci
  • hahaha allora si son spostati

  • ANONIMO: due al prezzo di una, oppure è la stessa HAHA

  • Lorenzo Marcucci

  • e infatti i caramba son passati con i lampeggianti, giretto e poi via!
  • si secondo me é la stessa!

  • ANONIMO: L'AMBULANZA DA TE C'ERA?
  • Lorenzo Marcucci
  • no, solo CC hahahahahaha

  • ANONIMO: lì in p.catena anche ambulanza
  • Lorenzo Marcucci

  • adesso posto lo screen shot della chat!
  • hahahaha


  • ANONIMO no dai HAHA
  • Lorenzo Marcucci
  • no no scherzo
  • troppi dati sensibili


ANONIMO: ANONIMO SE VUOI






E non una riga mi é parso di vedere sui giornali. A questo si aggiunge la ipercazzola, una specie di supercazzola molto piú scapellata a destra, che si son fatti, detti e cantati alla fiera del nulla (la ricorrenza del patrono della municipale ma oggi la vena polemica é diventata una aorta).
Una festa che ha visto dichiarazioni onestamente al limite del tragicomico. Tragico perché la nostra situazione é preoccupante e non accenna a migliorare, comico per le frasi usate. Una su tutte:

ALLARGARE IL METODO GAD AD ALTRE ZONE! (link)

Scommettiamo che le altre zone non sono il centro o XX Settembre (dove ricordo chi spaccia viene portato al gabbio)?
E giú di battute a modello "riso amaro", fra il "quindi si spaccia in tutta ferrara" al mio "formalmente sarebbe metodo giardino" con in mezzo una bella serie di prese per i fondelli. Ma il problema vero, é che a sentirli parlare, il problema GAD é appena iniziato, ora vedono, progettano, fanno! Tante parole per dire che non siamo abbandonati, che ci pensano, che vedremo ora cosa combinano! Ah, si se lo vedremo. Per conoscenza riporto qui quanto scritto sulla sua bacheca facebook dall'assessore alla sicurezza, senza commenti tranne uno: un bel salto in avanti rispetto alle percezioni soggettive e alla necessitá di integrazione, ma sembra che sia cambiata la giunta o che la situazione stia degenerando negli ultimi mesi. Invece, purtroppo, la situazione e la giunta sono le stesse da dieci anni a questa parte, (dicasi DIECI)!




Ecco a voi il testo integrale:


La celebrazione di San Sebastiano, patrono della Polizia Municipale è sicuramente il luogo migliore per fare insieme il punto sulle politiche per la sicurezza del nostro Comune e per provare a tracciare il percorso dei prossimi mesi.
Sicurezza che dai cittadini viene oggi percepita non più soltanto come contrasto al crimine. Parlare di sicurezza oggi, vuol dire parlare di qualità della vita della nostra città. Sicurezza che, dai nostri concittadini, viene quotidianamente intesa da un lato come protezione da gravi delitti, ma dall'altro anche come difesa da quella quotidianità di furti nelle abitazioni o nelle cantine, danneggiamenti di beni pubblici o privati, truffe ad anziani soli, ma anche comportamenti scorretti e non civili nell'uso degli spazi pubblici. Sicurezza è oggi anche il timore di essere importunati da persone alterate da alcool o droga che ti impediscono di passeggiare tranquillamente in città alla sera, oppure la paura che da un angolo buio possa sbucare qualcuno.
Un senso di insicurezza e di paura tra le persone che è cresciuto in questi anni di crisi. La crisi c'è, si sente, si vede. La crisi crea nuove povertà e rischia di concentrale in territori più economici. La crisi favorisce il degrado urbano, i conflitti negli spazi pubblici, l'attività criminosa, e persino nuove forme di dipendenza, come la ludopatia.
La crisi sta riducendo drammaticamente i trasferimenti dello Stato ai Comuni, limitando la nostra capacità di investimento o di sostenere servizi. E riduce anche le risorse a disposizione delle Forze dell'Ordine.
Infine, e forse questo è l'aspetto più amaro della difficile situazione attuale, la crisi ha abbassato il livello di qualità della vita del ceto medio, e questo incide negativamente sulle dinamiche di integrazione: sempre più spesso assistiamo alle richieste di rivendicazione del cittadino italiano, che in questo momento è in difficoltà e che pretende una maggiore attenzione.
Parlare di sicurezza oggi a Ferrara, vuol dire iniziare a parlarne partendo dal Quartiere Giardino, perché è così, e non GAD, che bisogna chiamarlo. È il quartiere nel quale sono nato, cresciuto e vivo. Nel quale ho conosciuto mia moglie. E nel quale abbiamo deciso di crescere nostra figlia. Un quartiere che non lascerei mai per trasferirmi altrove in città.
Un quartiere bello, verde, vicino al centro, dotato di scuole, servizi, aree verdi e spazi pubblici e privati di aggregazione. Con un ricco tessuto associativo, culturale, sociale e sportivo. E con problemi da affrontare e risolvere. Insieme.
La zona della stazione ferroviaria in molte città -probabilmente in tutte le città d'Italia- è una zona di per sè difficile ed ambivalente; al tempo stesso è una delle porte d'ingresso fondamentali alla città e, proprio perché luogo di passaggio, una zona attraversata da forti dinamiche di instabilità sociale.
Obiettivo della nostra Amministrazione, ieri, oggi e domani, è di far sì che questa zona sia e resti territorio cittadino a tutti gli effetti, organicamente collegato al resto della città e non un'area lontana, separata, avulsa dalle dinamiche della vita cittadina.
Per farlo, nel quartiere Giardino come in tutto il resto della nostra città, proponiamo un NUOVO PATTO PER FERRARA SICURA. Un patto che parta sì dal Patto precedentemente siglato con la Prefettura e con le Forze dell'Ordine, dagli impegni che ci si era assunti e dai risultati raggiunti. Ma un NUOVO PATTO che non sia unicamente il rinnovo o l'aggiornamento del Patto precedente. Un Patto che duri non due anni ma che sia per l'intera legislatura, con regole, impegni e assunzioni di responsabilità, perché come ogni patto che si rispetti, le parti che lo sottoscrivono si assumono, ognuna, le proprie responsabilità. Un patto per la sicurezza e la convivenza, che coinvolga, nell'ascolto e nella realizzazione di impegni, anche soggetti privati, associazioni, imprese, cittadini.
Non abbiamo bacchette magiche, i facili proclami e le fiaccolate con i leader nazionali di turno che abbiamo visto sotto al grattacielo prima di ogni tornata elettorale le lasciamo fare ad altri. Abbiamo costruito in questi anni la credibilità della nostra amministrazione sul confronto e la partecipazione. E sul rispetto degli impegni presi. E così intendiamo continuare a fare anche sul tema della sicurezza.
E intendiamo continuare a farlo partendo dal lavoro delle Forze dell'Ordine e della Polizia Municipale -Corpi che anche in questa occasione ringraziamo per il lavoro svolto-, in quanto le politiche di controllo e contrasto sono condizioni non sufficienti ma assolutamente necessarie per un lavoro serio e credibile di prevenzione sociale e culturale.
Un lavoro, che a nostro modo di vedere, deve essere sempre più pensato nell'ottica di una politica di sicurezza integrata e coordinata, nella quale Forze dell'Ordine e Polizia locale, ciascuno in base alle proprie competenze e ruoli, contribuiscono a migliorare le condizioni di vita urbana nel suo insieme.
Un lavoro che coordinato nell'ambito del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza, garantisca la capillare presenza sul territorio, e in particolare in quelle zone di territorio che vivono situazioni di maggiore sofferenza e difficoltà, e consenta di affrontare, con un impegno congiunto e interforze sempre più incisivo, il contrasto alla criminalità, allo spaccio, alla sfruttamento della prostituzione, ma anche il controllo del territorio, dei suoi spazi, delle attività commerciali e delle abitazioni.
E, oggi come ieri, la nostra Polizia Municipale continuerà ad assicurare il proprio impegno e la propria disponibilità. C'è chi ancora pensa e dice che i vigili urbani servano solo a fare multe. O, peggio ancora, che quando servono non ci siano mai. Dimenticando che invece sono un anello di mediazione tra il cittadino e il territorio prima ancora che uno strumento di ordine e di controllo.
La Polizia Municipale regola il traffico e contrasta i comportamenti di guida rischiosi, difende i consumatori e garantisce il rispetto delle regole del commercio, tutela l'ambiente, controlla lo sviluppo edilizio e ne contrasta l'abusivismo, presidia -a Ferrara prevalentemente a piedi o in bicicletta, per strada e da qualche mese anche lungo le vie d'acqua-, la città per garantire la sicurezza nel territorio. È polizia di quartiere, osservatore diretto e terminale di segnalazioni e di ascolto della cittadinanza su tutto ciò che non funziona o non va. La Polizia Municipale, la nostra Polizia Municipale quando ci deve essere c'è, dimostrando impegno, professionalità, attaccamento alla maglia o meglio alla divisa e, come vedremo, anche coraggio nell'affrontare situazioni non semplici.
Ma le politiche per la sicurezza non possono esaurirsi solo nel lavoro delle Forze dell'Ordine e della Polizia Municipale. Intendiamoci, l'intervento di un agente di polizia municipale, o di un poliziotto, o di un carabiniere, o di un finanziere non solo è auspicabile, ma è necessario. Ma questo intervento è meno efficace se non si inserisce in un piano che affianca a queste azioni di ordine pubblico progetti di mediazione culturale, iniziative di mantenimento e rafforzamento della rete di servizi, interventi di riqualificazione urbanistica, manutenzione ed arredo dei luoghi e delle piazze pubbliche, politiche aggregative di promozione e di offerta, in particolare culturale e sportiva.
Per questo nell'ambito del NUOVO PATTO PER FERRARA SICURA ci impegneremo, con un lavoro che coinvolgerà le competenze di diversi settori e assessorati perché la Sicurezza non può e non deve essere competenza di un unico assessore o servizio ma deve trasversalmente interessare le diverse politiche di una amministrazione:
Ci impegneremo a progettare e a realizzare progetti di riqualificazione di aree del quartiere Giardino, partendo dal piazzale della Stazione e dalla Stazione, che deve diventare sia una delle porte di accesso alla nostra città, un biglietto da visita per chi ha deciso di visitare Ferrara, che il polo intermodale del trasporto pubblico della città, dove treni, auto, bus e biciclette convivono in maniera ordinata e integrata, e non come avviene oggi. O da piazzale Giordano Bruno, che non intendiamo chiudere con una cancellata, troppo costosa e non in grado di garantire sicurezza anche diurna, ma che invece siamo disponibili a riqualificare partendo dalle esigenze delle associazioni sportive, dalle contrade e dei comitati di cittadini del territorio, alle quali chiederemo di adottare quest'area una volta riqualificata e di farla vivere con continuità. O dalla zona delle Mura di via Barriere e corso Porta Po, diventata una delle nuove frontiere dello spaccio, che invece pensiamo di riqualificare come area per il fitness all'aperto, come già fatto felicemente nella zona di Porta degli Angeli.
Perché riqualificare un territorio significa restituirlo ai cittadini che lo abitano, che lo vivono e che ne costituiscono parte attiva e integrante. E se lo fai con loro, se investi sulla partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni di volontariato i problemi è più facile affrontarli e risolverli.
Ci impegneremo nel proseguire il percorso di potenziamento della pubblica illuminazione, già iniziato nella precedente legislatura; nella revisione del sistema di videosorveglianza cittadino, perché in questi dieci anni da quando il sistema è stato realizzato e implementato non solo la tecnologia ha fatto passi da gigante, ma anche la mappa dell'insicurezza cittadina si è modificata, con la necessità di rafforzare la presenza di telecamere e videocontrollo nella zona stadio e stazione, ma di coinvolgere anche nuove zone quali, in centro storico, Galleria Matteotti o piazza Travaglio, o le Mura cittadine.
Ci impegneremo nel proseguire le politiche di integrazione e di mediazione portate avanti dal Centro di Mediazione insediato nel Grattacielo, e nell'organizzare iniziative di animazione territoriale di concerto con l'associazionismo culturale e sportivo cittadino.
Perché la rigenerazione di spazi urbani, gli investimenti nell'arredo urbano, una maggiore manutenzione e pulizia dei quartieri, le iniziative culturali e sportive, le politiche di viabilitá, sono tutte azioni che possono incidere positivamente sull'intera comunitá cittadina.
E lo vogliamo fare ascoltando e coinvolgendo la città, il suo tessuto economico, l'associazionismo e i comitati di cittadini che devono diventare protagonisti non secondari del NUOVO PATTO PER FERRARA SICURA; un NUOVO PATTO il cui successo dipende non da pochi soggetti ma da un'intera collettività.
Concludo con un proverbio africano che recita:
"Se vuoi andare veloce vai da solo.
Se vuoi andare lontano vai insieme agli altri."

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