martedì 21 aprile 2015

Due morsi in stazione

Che Fame!! E' giá passata ora di pranzo, nello stomaco solo uno spuntino e ora non ci vedo più dalla fame! Vado a mangiare! Chi viene con me? Andiamo a dare due morsi in stazione che qualcosa da mettere sotto i denti si trova ad ogni ora!
Come ieri notte alle 2 quando un marocchino ha azzannato il contendente all'orecchio causandogli otto giorni di prognosi (link)

Una scena delle effusioni fra i due amici marocchini
Comunque non doveva essere niente di serio se l'offeso non ha neanche voluto sporgere denuncia né andare all'ospedale... Speriamo almeno che gli abbiano controllato le tasche...
Ad ogni modo, per non lasciarvi a bocca asciutta da blog, e senza fare grandi sforzi, vi propongo una lettera inviata da un componente dell'Associazione residenti GAD alla stampa un paio di giorni fa. E' una lettera che mi é piaciuta molto e credo valga la pena che ve la leggiate. La copio e incollo da estense.com. Mi é piaciuta soprattutto perché parla dello smantellamento silenzioso della USL, uno dei pochissimi centri di vita non extracomunitaria del quartiere. Smantellamento silenzioso per l'assordante silenzio(vero e proprio menefreghismo) dell'amministrazione. Non che abbia paura che la mattina alle 10 si riempia di spacciatori, quelli c'erano anche con il via vai dei vecchietti, ma ho il fondato timore che il calo di indotto economico generato dalla chiusura dell'USL ai locali "per bene" nelle immediate vicinanze, potrebbe generare la loro chiusura e sostituzione con uno dei tanti locali che pullulano in zona e che non sembrano soffrire della crisi. Preoccupazione non condivisa da qualche stronzo in cravatta che continua a preoccuparsi solo delle sorti del centro. Prima di scadere nel volgare vi giro l'email, buona lettura!



Zona Gad dimenticata nella Ferrara di Tagliani
  

Egregio direttore

Se posso vorrei fare qualche considerazione personale, sulle futuristiche visioni,  del nostro Sindaco, raccontate nell’articolo, “La Ferrara che Tagliani immagina nel futuro”. Prima però ci terrei a ringraziarla per lo spazio che il suo giornale dà, non solo ai cittadini illustri, ma anche al cittadino qualunque come me. Sono tanti i mali che affliggono il nostro bel paese, uno di questi è senza dubbio la rassegnata lontananza dei cittadini dalla politica, ma  piccolo o grande che sia, l’occasione che ci offre è un piacevole sollievo.

I temi affrontati nell’ articolo, oltre che ampi, sono alquanto delicati, troppa roba da discutere in una lettera qualunque, senza correre il rischio di cadere nel retorico o diventare lunghi e forse noiosi, qualche appunto critico però è doveroso fare. Benché l’articolo ci propone quasi l’intera provincia quale scenario delle sinergiche azioni che il Sindaco Tagliani avrebbe in testa, non si può non valutare che in definitiva, l’attenzione mostrata risulta ben più ridotta, tanto ristretta che è facile poterla descrivere in un raggio di cinquecento metri da quell’ ideale fulcro  che individuerei,  nel palazzo del Comune.

Entro questo raggio ideale, subito c’è la Piazza Trento e Trieste, poco più in là, ma comunque meno di cinquecento metri vi è Palazzo Massari, Piazza Verdi e Piazza Travaglio, probabilmente in giornate nebbiose possiamo pensarle all’orizzonte, ma metro alla mano, sono ancora decisamente dentro il nostro fatidico raggio di mezzo chilometro.

Ecco che il pensiero si è decisamente ridotto, troppo poco se pensiamo alla più vasta area che è Ferrara con le sue frazioni, ridotto ed alquanto rischioso se vede il futuro socioeconomico di una intera città incentrarsi sulle spalle di un’area così limitata. Anche supponendo  d’essere in grado di  sviluppare al massimo le potenzialità di “un museo diffuso e vivo,” siamo veramente sicuri che esso potrebbe bastare al necessario fabbisogno di tutte le diverse esigenze, dei diversi quartieri?

Ancora oggi commercio e servizi, sono i motori di sviluppo delle nostre società e città, eppure non ne trovo gran traccia nell’articolo. Il breve accenno ad un artigianato di valore? Non mi pare esista un polo tecnico di rilievo, come può esserlo la carta per Fabriano o le ceramiche per Sassuolo, la scarpa per Fermo e Montegranaro, il mobile per Cantù, nemmeno cercandolo indietro nella storia, forse giusto la ceramica Estense, ma siamo realisti, parliamo di qualche bottega. Eppure in continuazione i cittadini del quartiere GAD, invitano, l’amministrazione a distogliere per un attimo lo sguardo dal centro storico quel tanto che serve per accorgersi che a poche centinaia di metri, più in là, un area vasta della città di Ferrara, rischia di restare per sempre impantanata nel degrado e nella miseria del poco o del niente. Da poco difatti  anche la sede dell’AUSL ci ha definitivamente lasciato. Eppure quanta potenzialità c’è alla GAD. Ampi spazi verdi, la stazione, le strade larghe, palazzine che dispongono di grandi spazi per appartamenti, negozi, botteghe ed uffici, centri direzionali, centri sportivi, ma quale è invece il futuro riservato per la GAD?, Se lo sono chiesti i cittadini tante volte, insieme all’ associazione Residenti Gad e continuano a farlo, ma a quanto pare siamo fuori dal raggio e se il pensiero vola lontano ci passa sopra, senza toccarci e va dritto al polo chimico. Alla chimica green, mi vengono i brividi. Chi arriva a Ferrara dal Nord”, o in treno per visitare il “museo diffuso e vivo, entra per il quartiere GAD. Come possiamo “ nell’interesse collettivo spingere insieme per la bellezza della città” se noi in questa visione del futuro, siamo solo sogni o fantasia.

Gaetano Toraldo

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