mercoledì 29 luglio 2015

Nota: il post é stato scritto ieri ma pubblicato oggi, i riferimenti temporali sono sfalsati perché ho una vita mia al di lá del blog e del quartiere. Se non vi va bene aprite un blog vostro.


C’é un noto locale in Via Bologna che al Lunedí fornisce birra a prezzi stracciati. La birra é buona, il caldo é tanto, e cosí capita spesso che gli avventori si fermino nei tavolini all’aperto e il tono della voce salga a livelli insopportabili per chi ci abita sopra. Almeno, a me capita spesso quando ci vado, all’incirca tutti i lunedí. E come tutti i Lunedí al rientro non mi faccio mancare un bel giro per il quartiere con annesse segnalazioni alle forze dell’ordine tutte, nessuna esclusa. Questa premessa era necessaria per descrivervi la figuretta barbina che ho fatto ieri sera, quasi al limite del razzismo. Ma sottolineo il “quasi”.



Ho allargato la strada del rientro per l’anello dell’acquedotto, ormai terra straniera, sebbene di gente cordialissima che ti saluta sempre quando passi. Poi ho svoltato in Cassoli schivando anche ieri i sette ciclisti fermi in attesa che io li mandasse a quel paese (presumo). A quel punto avevo giá l’asticella del nervoso molto al di sopra del limite. Chiamata di rito ai Carabineri che mi dicono che appena possono passano. Ma non é finita qui, intravvedo le luci accese del locale in Ortigara e conscio che siamo ben oltre le 22 e che il nostro sindaco ci rimarrebbe malissimo nel sapere che qualcuno se ne infischia delle sue ordinanze, decido di chiamare anche la Municipale per segnalare la cosa. Non pago metto giú la bici e mi dirigo a piedi verso il locale per controllare di persona la situazione, pronto, lo ammetto, a una seconda chiamata beffarda alla Municipale. E invece la svolta che non ti aspetti. Una pattuglia della municipale é giá davanti con i lampeggianti accesi. Accuso un minimo di stupore, ma la vista di un cliente del locale nell’aiuola di fronte (il verde pubblico…) con un bicchiere di birra in mano mi riporta di botto nelle mie convinzioni! A grandi passi arrivo alla pattuglia che gentilmente scende e cominciamo a parlare. 
Estremamente professionale e gentile, credo che siamo rimasti a parlare per non meno di venti minuti, probabilmente di piú, davanti al locale. Ora non sto a riportare tutto il discorso, ma devo dire che mi ha convinto praticamente di tutto: del perché non é sbilanciato l’intervento col pugno di ferro sui parcheggiatori, in confronto alla sostanziale ignavia sugli spaccini. Del perché la mia idea dell’usare il fatto che le loro bici non hanno le luci non é purtroppo attuabile. E tante altre cose, molto convincenti soprattutto perché, a differenza di altri piú “altolocati” ,non cercava di difendere l’impossibile. In particolare, per tornare al discorso, mi ha convinto del perché quel locale poteva stare aperto a quell’ora a vendere birra. Il fatto é che contrariamente a quello che crede la gente, non tutti i locali gestiti da neri alla GAD sono uguali. Quello che mi era sfuggito, era il fatto che non si trattava dell’adiacente “negozio di prossimitá”, che vende anche frutta e verdura e che quindi rientra nella rete dell’ordinanza (insieme, questo sì, a tutti i locali del centro, a oggi gli unici sanzionati…). Si trattava di quello di fianco, che é un locale notturno a tutti gli effetti. Figuratevi che mi ha convinto talmente bene, che alla fine sono andato a prendere una birra nel locale anche io! Un po’, lo ammetto, pecrhé mi sentivo in difetto. Un po’ perché comunque bere una birra é sempre una buona idea. Lo ripeto, la figuretta era QUASI a livello di razzismo, perché anche se fosse stato un locale gestito da italiani non avrei agito diversamente visto che ero fermamente convinto che si trattasse di un illecito. Ma nei dieci minuti della birra ho visto gente che se la raccontava, che giocava a carte e che alzava moderatamente la voce. In sostanza le stesse scene viste in Via Bologna. Sicuramente il feeling di insicurezza era molto lontano da quello che ho provato due anni fa quando sono andato a farmi una birra allo Unic Pub. 

Cosa si evince da questa storia? Niente, se non che é sconsigliabile chiamare le forze dell’ordine al lunedí… Purtroppo la zona rimane quel che é. E figuratevi che la chiacchierata era talmente amabile che quando sono passati i carabinieri, in risposta alla chiamata iniziale, a chiederci se andava tutto bene ho riposto io per primo di sí, lasciandoli andare via, dimenticandomi dei sette spacciatori che hanno continuato sicuramente a lavorare durante tutta questa bella scena!

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