sabato 19 marzo 2016

Parole al vento.

Uno dei motivi per cui scrivo sempre meno sul blog é che in questo periodo sono quasi sempre all'estero. A conti fatti, a Marzo spenderó solo sette giorni a casa mia. La sera della riunione indetta dalla Nuova Ferrara sono dovuto andare via prima perché la mattina dopo dovevo passare il confine. Sono rientrato Giovedí notte e domani mi aspetta un volo intercontinentale, non il primo del mese. Ma tutto questo a voi non interessa. Quello che forse vi interessa é che nonostante sia stato cosí poco a casa, ho giá potuto assistere a tre episodi di spaccio e a un accenno di rissa sotto casa mia. Come a dire: parlate finché volete ma qui non cambia mai un beneamato ca**o.
Di tutta la fanfara mediatica (e si noti: fanfara é dispregiativo, non mediatico, il problema é chi la fa non chi la riporta), di tutta la fanfara, dicevo, seguita alla riunione della scorsa settimana non ho visto niente. Né gli articoli apparsi, le domande fatte, le risposte date, le promesse spese. Niente. Mi ero ripromesso di leggerle con calma in questi giorni, ma ho giá cambiato idea. Tanto sono solo parole al vento. Discorsi fatti e rifatti, senza capo né coda. Qualcuno le dice credendoci, altri, secondo me, no, magari mettendoci anche una buona dose di presa per i fondelli, ma in ogni caso, sempre parole al vento rimangono.
Non c'é nessuna volontà di cambiare le cose, né di spostare il fenomeno né di permettergli di spargersi senza controllo per la città. La volontà é chiaramente che lo spaccio rimanga qui. Anche perché se non ci fosse la volontà, si dovrebbe parlare di inettitudine e con le nuove regole sull'offesa a pubblico ufficiale non é il caso.

Per evitare di fare la stessa figura di me**a che fanno tutti gli altri attori di questa scenetta tragicomica, cioè per evitare di dare solo parole al vento, vi allego il video fresco fresco appena fatto su una mezza dozzina di gulu-gulu (termine tecnico-onomatopeico per indicare persone ad alto sospetto di spaccio che urlano in mezzo alla strada) che probabilmente discutono su chi doveva prendersi l'ennesimo cliente della mattina.

Si noti che venti minuti prima del battibecco ho chiamato il 112 per segnalare che lo stesso gruppo di gulugulu aveva venduto droga a due ragazzi italiani fermi sulla panchina sulle mura, e che venti secondi prima ho visto un altro scambio al semaforo di IV Novembre davanti alle macchine che passavano.

In sintesi, dall'estero a leggere le N-mila notizie profuse ad arte dalla questura e dalla peggior amministrazione degli ultimi settant'anni  a Ferrara, uno si potrebbe fare anche l'idea che le cose cambieranno. Palle. Non cambia niente. Mai.


Ciarlatani.

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