lunedì 30 maggio 2016

In difesa di O.S., 25enne Nigeriano

(Liberamente tratto da questo articolo link)

Due righe in difesa di O.S. 25enne Nigeriano, ragazzo sfuggito alla guerra dalla quale ha purtroppo riportato conseguenze indelebili sul suo fisico e la sua psiche. Il giovane, probabilmente per godersi il fresco della serata fra sabato e domenica, stava cercando un poco di tranquillitá in sella alla sua bicicletta in Corso Piave. Tranquillitá non concessagli da un residente razzista, potenzialmente nazista, che indispettito dalla sua sola presenza, (in fondo godersi il fresco a Ferrara é un lusso riservato solo ai bianchi a quanto pare) ha richiesto il massiccio intervento delle forze dell'ordine. Il ragazzo, incapace di muoversi in modo coordinato, come detto probabilmente per le ferite riportate in guerra, ha cercato rifugio in un cortile interno di un palazzo di Via Cassoli, dove due giovani, apparentemente di buona famiglia stavano rincasando. Purtroppo per lui, la Ferrara razzista non é solo nella mente di noi giornalisti online, ma evidentemente alberga nel cuore di molti, forse troppi nostri concittadini. I due lo vedono sbattere contro le macchine, non si regge in piedi, evidentemente bisognoso di aiuto, ma inventandosi una storiella tutta ancora da verificare, decidono che lui, nero, non é degno di fiducia, gli sbarrano la porta in faccia, lo dileggiano, forse, per il suo handicap. E probabilmente se la ridono quando vedono un carabiniere aggredirlo brutalmente per permettere ai felici quanto razzisti residenti di poter passeggiare vedendo solo il colore della pelle che piú gli aggrada.

Questo, immagino, quello che avremmo letto se l'episodio raccontato fosse avvenuto veramente fra Corso Piave e Via Cassoli, ma visto che é avvenuto fra via Camposabbionario e Via Praisolo, in centro cittá, nessuno ha messo in dubbio la veridicitá del racconto dei due giovani (nemmeno io a dirla tutta, scene cosí sono quotidiane da noi). Il giornalista ne riconosce immediatamente uno spacciatore in fuga e, ultimo ma non ultimo, i carabinieri intervengono per una straca**o di segnalazione, inseguono lo spacciatore, anche quando questi fugge a piedi e lo portano in questura! Senza che sto straca**o di spacciatore abbia fatto uno straca**o di niente di piú di quello che decine, e sottolineo DECINE!, di straca**o di spacciatori fanno tutte le straca**o di sere sotto casa mia, alla GAD. Un esempio fra i tanti un mio giro in Cassoli di Venerdí scorso, ripreso nel video.



Sono onestamente piú inca**ato col capitano dei carabinieri che con il giornalista. Lei, signor capitano, lei e gli altri rappresentanti delle istituzioni preposte alla lotta allo spaccio (sindaco, prefetto e questore), state indirettamente mantenendo lo spaccio legalizzato alla GAD con questi sistemi. Voi state portando decine di ragazzini nel circuito della droga, permettendo agli spacciatori di avere un luogo in cui se spacciano non hanno lo stesso trattamento che GIUSTAMENTE gli viene riservato nelle altre zone della cittá. Io non posso farvi cambiare strategia, che sicuramente sará la migliore delle strategie possibili, ma almeno sappiatelo che la responsabilitá dei ragazzi in ospedale é anche vostra!

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