mercoledì 25 novembre 2015

Eventi nel quartiere

Lo ammetto, sto combinando poco o niente. Piú niente che poco. Almeno da un punto di vista del quartiere. Per fortuna c’é gente che combina di piú. Per cui mi sgávano un post semplicemente segnalandovi cosa combinano.
Partiamo dalle lotta allo spaccio 2.0, modo “in” per dire che recentemente é stata aperta la pagina facebook dell’associazione “Comitato zona stadio”. Per diffusione riporto i link del loro blog e della pagina facebook sulla colonna di sinistra invitandovi a darci un’occhiata. E colgo l’occasione per inserirvi anche il blog e la pagina facebook dell’associazione  “Residenti GAD”. Li trovate tutti vicino al link “storico” del blog di Gi.Bi., il primo blog di protesta (a mia conoscenza) sul degrado del quartiere e non solo.
In ogni caso facile che vengano aggiornati tutti piú di questo blog. Ma tornate a visitarmi ogni tanto, quando gli impegni me lo permettono ho ancora qualche bomba da lanciare!

Vi parlo poi di altri due eventi, in ordine di importanza ma non cronologico. Il primo é la riunione convocata dal comitato zona stadio per domani, Giovedí 26 Novembre alle ore 21 presso la sala parrocchiale della Chiesa dell’Addolorata, in Corso Piave 25. L’incontro non é limitato ai soli soci.



Il secondo é per stasera invece, alle 18.30 nei giardini del grattacielo. Organizzata dall”associazione (credo) residenti del grattacielo e centro mediazione una castagnata con invito a portare qualcosa da condividere con gli altri.





Insomma, da fare, se ne avete voglia e tempo ce n’é. Io purtroppo ho la prima ma non il secondo. 

mercoledì 18 novembre 2015

Esposizione mediatica vs. silenzio dissenso - Lo strano caso del palaspecchi

Questa sera nella sala alla base del grattacielo, organizzata dal movimento 5 stelle, vi sará un dibattito sullo stato attuale del palazzo degli specchi, con immagini e video forniti per lo piú da un attivista della lega, a quanto ho compreso, che da tempo sta portando avanti una battaglia contro il degrado della zona.
Trovo il caso del palaspecchi tanto strano quanto interessante per la nostra lotta perché ci fornisce la possibilitá di testare direttamente due diversi approcci alla protesta “dal basso”, l’esposizione mediatica contro, fatemelo chiamare cosí, il silenzio dissenso. Lo chiamo cosí perché trovo estremamente facile per l’amministrazione farlo passare per silenzio assenso, sfanfarando sui giornali frasi come “ce lo dicono gli stessi residenti” o “alla GAD con i residenti si sta collaborando”.
Che il secondo approccio sia preferito dall’amministrazione era evidente dalle parole del sindaco a uno dei primissimi incontri con la cittadinanza sul problema (primissimi da quando ci sono io, certo, in realtá sono decenni che ne fanno senza concludere una beneamata pippa). Le parole, riprese nel blog di Barbieri  (link) erano “Se continuiamo tutti i giorni a dire che quella è una zona nella quale non si vive, un commerciante, che mettiamo io o mettiamo lei, che decide di aprire un negozio di frutta e verdura…non vado ad aprirlo lì, lo vado ad aprire a Malborghetto o lo vado ad aprire in Via Arianuova perché non saranno i mille euro (i fondi extra per via della zona “disagiata” NdB) a fare la differenza… Una riflessione anche sulla politica di comunicazione, che non vuol dire non dirci le cose come stanno, ma vuol dire utilizzare degli strumenti appropriati. Perché la politica di comunicazione che dice tutti i giorni sui giornali “quella roba lì è una roba invivibile”, anche se è vero, non è una cosa che ci aiuta a portare dentro delle cose migliori”. 
Come a dire: che se riusciamo a fregare un numero sufficiente di persone ignare, come lo ero io in fase di acquisto della casa, le cose potrebbero migliorare.




Ma torniamo al palazzo degli specchi. Il “piccolo” é cresciuto con me. Lo hanno costruito proprio davanti alle mie finestre mentre sudavo sui libri universitari, e ancora ricordo con affetto i mesi passati a sentire il colpo ritmico di metallo sui piloni portanti per piantarli nel terreno. Ah che ricordi… Ad ogni modo tutti sappiamo cosa successe dopo. E come per anni si sia parlato di fare qualcosa senza peraltro mai combinare niente. Non vi ricorda qualcosa? Parole al vento, come la creazione di una societá ad hoc per riqualificarlo, la temutissima STU(@zzo) o simili, che dal 2007 si cimenta nell’impresa. 8 anni di nulla. Nulla fino a diversi mesi fa quando, udite udite, spunta un progettino di 60 milioni per la riqualifica (e per inciso lo spostamento della Municipale in quei locali, con buona pace delle palle preelettorali). La cosa, o almeno la sua accelerazione, ha coinciso con l’interesse della Lega sulla questione (link). Interesse sicuramente politico, di parte, e con evidenti scopi di aumentare il consenso. Ma a noi questo poco importa. Importa la metodologia. Metodologia sicuramente lontana dal silenzio dissenso.
Prima su tutte l’interessamento delle televisioni nazionali, mediaset in particolare, che con programmi di dubbia qualitá ha sicuramente avuto l’effetto di far indispettire il nostro sindaco che con parole forti ha chiesto di spegnere i riflettori (link). Cosa non fatta, almeno a livello nazionale,. A livello locale invece sí, visto che nella piccola Ferrara la strana gestione dell’importanza delle notizie ha fatto passare sotto silenzio che anche lo scorso Giovedí la trasmissione Mattino 5 ha mandato un’inviata all’interno del palaspecchi per mostrarne le criticitá. Nessun giornale locale mi pare ne abbia dato notizia. Potete vedere il servizio dal minuto 25 di questo (link).
Ricorderete sicuramente le conseguenze che ebbe la partecipazione del presidente dell’Associazione Residenti GAD alla trasmissione di Del Debbio sulla GAD. Pur avendo ribadito e ripetuto l’estraneitá dell’associazione con ogni movimento politico, sindaco e giunta spesso sono tornati sul tema accusandoli di faziositá, di chiara militanza e quindi di nulla credibilitá. Tutto questo su basi evidentemente nulle, scuse puerili, ma poco importa per il metodo dittatoriale che vige in cittá. O sei con me, o non conti un cazzo. E non ti assumo neanche in nessuna associazione o cooperativa, tié!
Il segnale era piuttosto forte anche per gli altri cittadini, casomai qualcuno avesse l’idea di riprovarci.
Ma torniamo a noi.
Questa continua esposizione mediatica é solo una fanfara politica o servirá veramente a qualcosa? Teniamo d’occhio i movimenti e le conseguenze, poi trarremo le debite conclusioni su come sia meglio rappportarsi con il metodo dell’amministrazione. Che ne dite?

giovedì 12 novembre 2015

I remi in barca

So che la litania del “mi arrendo-chiudo il blog-tanto non cambierá mai niente” torna con una certa frequenza  nei post, e alla fine son sempre qui a rompere le scatole. Ma devo ammettere che i momenti di delusione sono sempre piú frequenti. A questi recentemente si sta affiancando un altro fenomeno che potrei chiamare “ma fatti i fazzi tuoi” (fazzi é per evitare la ripetizione di fatti).
Il fenomeno é legato alla ridisposizione dello spaccio. Ridisposizione nel quartiere, ben inteso, sia mai che scavalchi i giá larghi confini della GAD (certo, a meno di contare anche i circoli ricreativi sovvenzionati dal comune ma questo é un altro discorso).
La scena di ieri sera é esemplificativa, ve la vado a raccontare.
Rientro verso le 23, passo in Cassoli e all’incrocio con Vittorio Veneto mi vedo, sagome nella nebbia, non meno di dieci nigeriani in bicicletta, due dei quali fermi a trattare con due autoctoni dalla faccia giá inebetita.
Troppi per mandarli tutti a quel paese come faccio di solito (o forse ero solo troppo sobrio), passo indifferente e estraggo il telefono per la chiamata di rito al 112.

In fondo é quello che ci ha chiesto recentemente il prefetto nell’intervista su Telestense.



Per inciso, dall’intervista veniamo a sapere due cose, intanto che faccia ha il prefetto, visto che sul tema spaccio non si é praticamente mai visto (tranne che per inaugurare le corsa settimanale per il quartiere sulla quale ho seri dubbi che sia ancora attiva, ma in fondo chi se ne frega, le foto sul giornale le hanno giá fatte….). La seconda é chei cittadini devono imparare a rivolgersi alle FFdo con maggiore fiducia. E io lo faccio.

Dunque, estraggo il telefono a compongo il 112.Il gesto non sfugge al pusher che chiude il gruppo, che pensando a un acquirente mi comincia a seguire salutandomi. Rispondo cordialmente, dicendogli che se vuole seguirmi sto giusto per chiamare la polizia, si stupisce un poco ma non piú di tanto, accenna un fare minaccioso ma poi mi lascia andare per la mia strada. In fondo lui sta lavorando, caspita. Non ha tempo da perdere.
La chiamata non da grandi speranza. Fornisco i miei dati e incasso un “passeremo”. Poco dopo mi trovo a fare il giro per Nazario Sauro e il mitico angolo del punteruolo. Quello proprio di fronte a casa mia per intenderci. Niente. Il vuoto. Neanche una sentinella. La cosa mi stupisce non poco ma mi porta a pensare, nuovamente, se non dovrei rivedere le mie prioritá.
Su queste pagine, lo ricordo bene, ho scritto che bisognava debellare lo spaccio completamente, anziché (ri)spostarlo al grattacielo piuttosto che in Oroboni, perché quando hai gli scarafaggi in casa, se ti accontenti che non vadano in salotto (penso al sindaco), prima o poi te li ritrovi dappertutto. Speravo in un movimento di diversi gruppi di cittadini, ognuno a difendere il suo spazio. Cosí non é. i mesi passano, gli anni passano, e niente cambia. Vale forse la pena di tirare i remi in barca e pensare al proprio metro quadro? Ha senso chiamare per gli spaccini in Cassoli quando evidentemente a chi abita lí la cosa non da fastidio? So quali sono le risposte giuste a queste domande, e magari alla prossima onda positiva ritorneró sul problema in modo piú agguerrito, ma onestamente in questo momento ho difficoltá a vederne il senso.

martedì 10 novembre 2015

Area sgambamento barboni.

<POST MODIFICATO>
Mi scuso con i lettori, penso per la prima volta nella storia del blog modifico un post. Avevo pubblicato una foto senza il diretto consenso di chi l'ha scattata. Per evitare incomprensioni preferisco eliminarla. Lascio solo la parte che si riferisce all'illuminazione dell'area sgambamento.


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L’interesse per l’area é tale che non sono neanche in grado di garantire gli orari che hanno scritto loro stessi di apertura e chiusura.
La stessa illuminazione, come scrivevo qualche giorno fa sul blog, dovrebbe essere seguita attentamente dai vigili che passano quotidianamente nell’area. Invece lo devono fare i residenti. Quello che fingono di non capire é che la GAD ha bisogno di una attenzione particolare, e che la causa di questo é la disattenzione “particolare” che loro hanno usato negli anni per il quartiere EX giardino.
Consideriamo anche l’esperienza completamente fallimentare che ho avuto col costoso sito di segnalazioni del comune, denominato Fedro. Ho fatto una prima segnalazione (link) del lampione rotto alla sezione “Guasti luce” cui é seguita una mia segnalazione a Hera, visto che dopo due giorni ancora non avevo avuto risposta. Ironicamente dopo 14 giorni il sito di segnalazioni del comune mi ha risposto:

“Gentile Signor Lorenzo, nel ringraziarLa per la Sua cortese segnalazione, s’informa che la stessa è stata inoltrata per competenza a Hera Luce, quale Ente Gestore degli Impianti di Pubblica Illuminazione per il Comune di Ferrara,  il quale è intervento sostituendo il punto luce segnalato.
Cordiali saluti. ”


Quindi i soldi spesi per la sezione "guasti luce" di fedro, sostanzialmente servono per far inoltrare la richiesta al comune perché questo possa inoltrarla a Hera, cosa che potevo fare, e ho fatto, benissimo da solo senza aspettare 14 giorni. Bello eh?

venerdì 6 novembre 2015

La zonizzazione della cittá

Stasera 111 esima pedala del CZS. Un numero magico per chi crede nella numerologia (sempre che esista una cosa del genere), che sia quella buona?

Lo spaccio in zona GAD sta diventando una realtá storica di Ferrara, come i cappelletti o la salama da sugo. Responsabili ne sono coloro che potrebbero esserne soluzione ma non lo sono, per volontá o incapacitá. Spesso sento chiedere: cosa puó fare l’amministrazione? 
A mio avviso, tanto, veramente tanto. Il fatto é: lo vuole veramente? Il problema é che lo spaccio é un elemento endemico di ogni cittá. La solita tiritera del “se c’é domanda c’é offerta”. E dovendoci convivere un amministratore poco oculato (e dio sa quanti ne conosco), puó essere portato a pensare che sia meglio dedicarvi una zona per preservare le altre. In fondo da qualche parte dovranno pure spacciare sti poveri richiedenti asilo, no? E ce l’hanno giá detto e ripetuto: “non vogliamo spostare il problema da un quartere a un altro”. Il fatto di impedire che vi sia una zona dedicata e che chi vuole spacciare abbia almeno il fastidio di inventarsi modi nuovi, non li sfiora neanche questi grandi statisti da baraccone. La scelta di ghettizzare é stupida in sé, quindi non vale la pena di commentarla, vale peró la pena di ricordare cosa puó fare una amministrazione a parte fanfarare che mira all’integrazione degli immigrati, integrazione finta vista la percentuale di persone di colore che occupano Nazario Sauro in confronto a quelli che occupano Piazza Ariostea o il Parco Massari (integrazione finta ma spendendo soldi veri, della nostra IMU).

Ad essere puntigliosi si puó dire che non serve neanche ricordare all’amministrazione cosa potrebbe fare, perché lo sa benissimo e lo fa. Il paragone con la polizia municipale di Padova, segnalato nell’ultimo post, é solo per la zona stazione. Quando si tratta di andare a verificare gli abusivi in Foro Boario, o i questuanti nei parcheggi del centro, l’amministrazione sa usare bene le armi a sua disposizione e lo abbiamo visto. Senza neanche andare a scomodare l’art. 56 del cpp, come segnalato dal sempre attento Lorenzo Barbieri.



Non parlo solo di integrazione o repressione, ma anche di prevenzione. Da anni segnalo che a Ravenna, in una zona simile alla nostra, l’amministrazione rossa ha attivato ACER perché spostasse parte delle sue proprietá dalle case residenziali ai locali commerciali sfitti nelle zone calde e li desse a canone agevolato ad attivitá “sane”, richieste dai residenti. L’amministrazione di Ferrara sembra ben piú ottusa di quella ravennate, ma lo é solo per la GAD. Con delibera di giunta (quindi atto amministrativo puro) di qualche giorno fa, si sono definiti i criteri per un’”asta pubblica per l'assegnazione di n. 4 immobili di proprieta' comunale, siti in Ferrara, ad uso commerciale.
Approvazione degli schemi di concessione e di locazione.”
Tre dei quattro locali in oggetto sono in CORSO GIOVECCA, PIAZZA MUNICIPALE e PIAZZA TRAVAGLIO. Zone di pregio, insomma, non il pattume della cittá (come vorrebbe vedere la GAD chi siede in comune). Quindi cosa si fa? Nella delibera si parla espressamente di: “rivitalizzare il centro storico” e “promuovere l’immagine della città”, per cui “l’Amministrazione, a suo insindacabile giudizio, si riserva di rifiutare le seguenti attività: 
Attività per le quali si ravvisi un possibile pregiudizio o danno all’immagine dell’Ente o alle proprie iniziative;” e 
“Attività ritenute non accettabili per motivi d’inopportunità generale (a titolo esemplificativo e non esaustivo:sexy shop, phone center, centri scommesse e sale giochi, nonché attività inerenti l’utilizzo di slot machine e altri giochi d’azzardo elettronici di qualsiasi tipo; money transfer);”

Scusate ma credo che l’ultima frase vada ripetuta:
“Attività ritenute non accettabili per motivi d’inopportunità generale (a titolo esemplificativo e non esaustivo:sexy shop, phone center, centri scommesse e sale giochi, nonché attività inerenti l’utilizzo di slot machine e altri giochi d’azzardo elettronici di qualsiasi tipo; money transfer);”

Non vi ricorda niente? Non vi ricorda una “vocina stridula e fessa  che spesso esce dalla nostra tribú” (cit.), che ripete come con le liberalizzazioni di Berlusconi i sindaci non possono fare niente per regolare le attivitá commerciali? Sti cazzi, mi sia consentito, i sindaci possono e il nostro lo sa benissimo, solo che della GAD non gliene frega una beneamata minchia. Anzi, probabilmente é anche peggio di cosí!



Quale nome vorresti dare al Parco di Nazario Sauro?