mercoledì 8 aprile 2015

Lettera del Comitato Zona Stadio

Non sono morto, non mi hanno appunteruolato, ho solo pochissima motivazione per andare avanti in una lotta contro i mulini a vento. Le cose non cambiano mai. Tanta caciara, tanta mulinazza, tante riunioni con i residenti, ma alla fine gli spaccini sempre qui stanno.

Domani sera l'ennesima conferenza sul nulla. Classico esempio di caciara.



 E dire che quando si vuole si puó, come dimostra ampiamente l'operazione "fuori il negro dal centro" voluta dai nostri solidali e aperti concittadini col beneplacito di tutta la maggioranza e opposizione. Operazione che per non veder importunati i cari, carissimi usufruttori del centro da quei maledetti rognosi di questuanti nei parcheggi, ha visto l'intervento dei vigilantes. Gli stessi che noi dovremmo pagarci e di cui si parla da mesi senza che nulla si sia mosso. Gli stessi che quando sono stati paventati in zona GAD ha visto il questore (quello di una volta per fortuna) e il sindaco (quello di oggi purtroppo) uniti nel prendere le distanze da tale barbara iniziativa. "Bene ma solo per difendere le proprietá" mi ricordo che cianciavano. E adesso quali proprietá dovrebbero difendere i vigilantes dei parcheggi?

Ma vabbé, poi mi risale la bile. In fondo sto meglio a lasciare il blog in uno stato catatonico di disillusione come il suo blogger. Ma sono poi solo io a vederla cosí? Non sembra, visto che anche una associazione di quartiere ha deciso di prendere carta e penna (elettroniche) per scrivere agli assessori una lettera di "disappunto" rispetto alla situazione. E non parlo neanche di quei cattivoni dissociati dell'Associazione residenti GAD, sempre in polemica con gli indaffaratissimi amministratori (indaffarati a  fare che poi non lo so proprio se devo giudicare dai risultati). Lo ha fatto il Comitato Zona Stadio, storicamente piú morbido con la gestione della cosa pubblica. Il che la dice ben lunga sulla situazione. La lettera é pubblicata sul blog ufficiale dell'associazione (link) ma qui riprendo due punti cruciali. Onestamente da qualche tempo non guardo i giornali ma non mi é parsa di vedere la lettera pubblicata, e dire che di cose scandalose ne son segnalate. 

Il primo é la frase "la situazione nel quartiere non è migliorata (siamo ai livelli di insicurezza del 2013)" che da una buona rappresentazione delle capacitá (lasciando stare la volontá) di chi ci governa nel gestire la sitazione (leggasi incompetenti, parolai, scalda seggiole).

Il secondo é, fra gli incredibili episodi riportati a supporto di tale frase, il punto due che riprendo qui interamente:
" Qualche settimana fa verso le 21.30 una ragazza, amica di una persona del comitato residente in Corso Piave, è stata circondata da vari ragazzi di colore che l’hanno importunata e spaventata intimandole di consegnare loro il cellulare;"

Ora, mentre gli altri eventi potrebbero essere passati come percezioni soggettive (magari da una mente fortemente turbata, ma passiamola), quanto riportato sopra (e di cui avevo accennato qui parlando esplicitamente di percezioni indotte) ha un nome ben definito nella legislazione italiana: rapina propria (anche se qui mi ci vorrebbe il supporto legale del Barbieri), individuato dall'articolo 628 del codice penale (link). In sostanza, a pochi metri dall'angolo del punteruolo, dove é avvenuta una  aggressione a scopo di rapina che ha portato al ferimento di un pendolare, qualche giorno prima si era giá consumata una rapina vera e propria di cui nulla si é saputo nei quotidiani locali. Come se fosse la cosa piú normale del mondo, meno di un ciclista che urta una portiera o un gatto che si perde. Questa é la situazione. Non cambia mai un cazzo. Non so perché la lettera non sia finita sui giornali, non so perché i giornali stessi non siano andati a prendersela vista la portata dell'evento, ma so che ancora, come sempre qualcuno ci parlerá di cosa dovremmo fare per integrarli e per stare sicuri e per fare le antenne e, perché no, per andarcene a fanculo tanto di noi non gliene frega niente a nessuno.

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