lunedì 12 maggio 2014

Le mie risposte ai residenti GAD

Nota: alla mia lettera di confronto dei programmi elettorali in temi sicurezza, apparsa su estense.com, il candidato sindaco del centro destra ha commentato osservando che ho riportato la versione sintetica. Mi scuso, ma ho usato quanto riportato nei confronti precedenti da Progetto per Ferrara. Riporto qui il link segnalato per il programma completo.


Post di oggi:
Tenete botta, ancora un paio di settimane di politica poi probabilmente non sentiremo più parlare di GAD! Sono alla ricerca disperata di un video o almeno dell'audio della serata con i sindaci dell'8 Maggio. 
A quanto sembra nessuno ha pensato di registrare l'evento per massimizzare il suo primo scopo, quello di rendere fruibile al maggior numero di persone le opinioni dei candidati sindaco. Qualche lettore del blog è stato tanto lungimirante? Mi piacerebbe fare un raffronto fra le varie posizioni, almeno di quelli che sono intervenuti al dibattito…

A sinistra i candidati a sindaco con a fronte la platea dei residenti GAD che aspettano risposte, a destra il sindaco uscente, in quello che è probabilmente l'impegno preso da tempo per cui non ha potuto partecipare. 


Mi piacerebbe anche per capire come mai, il candidato sindaco di GOL ha delle idee così precise sul quartiere. Mi stupisce soprattutto
per il fatto che in cinque anni in cui ha ricoperto il ruolo di consigliere non ha mai sollevato la questione! A mia memoria (che coincide con la mia capacità di fare ricerche con google), solo Levato di Forza Italia ha sollevato la questione un paio di volte, anche se si concentrava su un possibile conflitto di interessi del comune nell'acquisto dei locali al grattacielo più che sulla situazione di disagio del quartiere! Ad ogni modo, meglio il silenzio colpevole dell'opposizione, che le parole della maggioranza che oggi afferma: "noi sulla GAD lavoriamo da cinque anni!". Con questi risultati c'è da ben sperare sui prossimi cinque! Ad ogni modo, non piacendomi parlare per sentito dire, qui mi fermo. Aggiungo però quella che sarebbe stata la mia risposta ai "residenti GAD" se mi avessero posto le stesse domande, domande, peraltro, che mi sono posto spesso anche da solo.

L'incontro prevedeva due cicli di domande.

Il primo verte sul futuro del quartiere, sulla programmazione a medio termine e si focalizza sui temi della programmazione urbanistica, del welfare (politiche abitative, sociali e di integrazione) e del rilancio commerciale.

Innanzitutto grazie agli organizzatori di questa bella iniziativa che da ai cittadini un ulteriore strumento di informazione, di conoscienza e di controllo su chi amministra la cosa pubblica, idea che apprezzo molto perchè molto vicine al concetto stesso del movimento 5 stelle. Quello di cui vi parlerò stasera non è solo cosa farò se diverrò sindaco, come spero, ma anche quello che farò se entrerò in consiglio comunale, perchè uno dei problemi è che la “questione GAD” ha avuta scarsissima rappresentanza in consiglio, sia nella maggioranza che nella opposizione. Come scritto nel nostro programma, il progetto del movimento per le periferie in genere, ma con maggiore attenzione a quelle in situazioni più critiche, ovviamente, è quello di ridurre il divario fra investimenti nel centro storico e nelle periferie. Perchè la città deve essere vissuta tutta, in ogni suo aspetto, e ogni luogo deve essere un luogo vivibile, dove si può abitare nella propria casa ma anche usufruire degli spazi pubblici circostanti, cosa che a oggi non si può dire di molti dei bellissimi parchi che avete qui al GAD. Il problema del degrado e in particolare dello spaccio è conseguenza di numerosi anni di scarsa cura del quartiere, non è pensabile una soluzione immediata, nessuno ha la bacchetta magica, ma una progettazione sul medo-lungo periodo è necessaria, a cominciare per esempio dal destino della mutua in Cassoli, che pur non essendo di prorpietà del comune deve essere seguito in ogni fase a cominciare da adesso, non dopo la chiusura dei cancelli. Già oggi il quartiere ha perso l'afflusso di migliaia di utenti settimanali, e nulla è ancora trapelato sul destino dell'edificio. Peggio ancora, nessuna voce dei rappresentanti eletti si è ancora alzata per chiedere quale sarà il suo destino! Anche il grattacielo, certamente, rappresenta un problema di grande entità per l'alto numero di famiglie interessate. Il palazzo è privato, certamente, ma anche lì il comune può intervenire con più incisività, facendo pesare il suo ruolo con Hera, per esempio, aprendo un tavolo fra il fornitore e gli inquilini paganti. Ma anche inserendo nei locali già in possesso del comune non servizi per gli immigrati, che potrebbero essere spostati in altre zone della città, ma affitti a commerci sani, per esempio. Così facendo si romperebbe il circolo vizioso che ha portato alla concentrazione dell'immigrazione in questi luoghi. Su questo tema anche le politiche abitative sono importanti. E' necessaria una maggior attenzione alla distribuzione sul territorio degli stranieri nelle case di gestione pubblica, contrastando il più possibile la concentrazione in pochi luoghi, evitando il rischio di ghettizazione perchè anche questo vuol dire integrazione. Infine, per ultima ma più importante di tutti, una fortissima progettazione del rilancio del commercio! Perchè il quartiere deve essere in grando di riqualificarsi in modo naturale, non solo con investimenti pubblici che possono solo coprire la fase iniziale del rilancio. E si può fare! Non lontano da qui, a Ravenna, l'ACER ha preso in gestione dei locali in una zona degradata e ha aperto un bando definendo di quali commerci aveva bisogno l'area. La stessa acer che qui da in affitto case a persone che si rivelano poi vicine al malaffare, abbattendo il costo delle case vicine, a Ravenna investe i soldi delle tasse dei cittadini per creare riqualificazione attiva! Questi sono gli esempi, anche già presenti, da seguire!

Il secondo ciclo coinvolge le progettualità e medio termine, l’ordine pubblico, e la riqualificazione urbana tra cui pulizia e gestione del verde.

Le proposte dette prima richiedono tempo sia per essere messe in atto che per sortire degli effetti. Non per questo si può pensare di lasciare la situazioen com'è, bisogna intervenire nell'immediato. E in fretta. Non è possibile aspettare che i cittadini si organizzino e per un anno protestino per concedere solo sotto elezioni poche migliorie. Nel progetto dell'area per i cani nel parchetto qui vicino, per esempio, i lavori dovevano partire a fine marzo ma oggi ancora nulla è stato fatto e a quanto so, nessuno ha chiaro il motivo di tale ritardo. Questo non è concepibile! Il progetto doveva avere la priorità su molti altri in città! O almeno era necessario, a fronte di intoppi, una precisa e rapida risposta ai residenti! intervenire rapidamente, quindi, dando maggiore voce alle organizzazioni dei cittadini, rispettandone le proteste e ascoltandole. Uno dei primi interventi che mi propongo è quello di contrastare con ogni mezzo il raggrupparsi degli spacciatori in luoghi fissi. Questa è una cosa inconcepibile, tutti sanno dove sono e sembra non si possa fare niente. Io voglio impedire che possano riunirsi persone di malaffare per mesi sempre sulle stesse panchine. E non con mezzi da saltimbanco come togliere le panchine! Se la legge nazionale non permette il loro arresto, il comune può, con la polizia municipale, le forme di volontariato passando per la protezione civile e per i residenti stessi, aumentare la pressione su queste persone, accertarsi che non sgarrino neanche di un poco, e intendo anche che non si sentano liberi di tirarsi giù i pantaloni mentre escono i bambini da scuola solo perchè sono alla terza birra. per questo abbiamo proposto la creazione di un numero verde unico, che mappi le segnalazioni e qualora si venga a definire un nuovo luogo di ritrovo degli spacciatori si intervenga con metodi dissuasivi. Avete il diritto di vivere tranquilli e noi vogliamo aiutarvi a godere di tale diritto! Stesso discorso per il verde pubblico, a mio avviso si può incentivare il numero di passaggi per la pulizia, ma ancora più importante è contrastare il costume diffuso di imbrattare i luoghi pubblici e privati. Far capire che questa non è una zona franca, e anche i piccoli reati vengono combattutti.Rtispetto all'ordine pubblico, sappiamo che esso compete più alle forze di polizia. La mia opinione è che il loro lavoro è encomiabile e che la situazione cittadina non è certo peggio di molte altre realtà. Ma il fatto che la maggior parte di un certo tipo di reati si concentri in una zona particolare della città non è causa delle forze dell'ordine, ma dell'amministrazione della città stessa. Quello che vogliamo è che tutta la città goda dello stesso livello di sicurezza, e vogliamo aiutare le forze dell'ordine in questo obiettivo, per esempio fornendo massima disponibilità per l'installazione delle telecamere mobili negli edifici pubblici e in questo penso anche allo stadio comunale! Con delle telecamere di questo tipo si massimizza lo sforzo investigativo e si riduce anche la spesa. Ma vogliamo anche chiedere la presenza di una stazione mobile nei punti più nevralgici del quartiere, che consenta, per esempio, la verifica delle generalità in modo più rapido, per far tornare subito la pattuglia in strada, oltre che per dare una sensazione maggiore di sicurezza. Perchè pur ammirando i vostri incontri con prefetto e questore è mia opinione che è dovere del sindaco interfacciarsi con tali figure per rappresentare i cittadini. Un tavolo con questore, prefetto e SINDACO da una parte e cittadini dall'altra per me non ha senso, il sindaco deve stare dalla parte dei cittadini!In conclusione, diamo grandissima importanza alle vostre idee e proteste, e la mia presenza qui stasera ne è solo un segno. Sono disponibilissima a ulteriori incontri su questo tema. Dispiace vedere che non tutti danno il medesimo peso alla cosa.

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