lunedì 7 gennaio 2013

La favola di Natale


Riprendo e pubblico questa "favola di Natale" dal Blog "amico" di Gi.Bi. per due motivi: prima di tutto perché è scritta bene, poi perché il suo autore è un residente di lunga data nel quartiere, mentre io appartengo, diciamo, alla nuova generazione di residenti. Ma entrambi siamo terribilmente inc****ti per come chi è pagato per occuparsene sta lasciando andare questo bel quartiere. Buona lettura.

La favola di Natale

Posted  on: 24 dicembre 2012
“C’era una volta il Giardino”.
Esisteva un quartiere dove i residenti avevano il vizio di incontrarsi alla sera sulle panchine, di conversare o di fare quattro passi nel verde. Qui regnava l’ordine, la pulizia e il quieto vivere. Si usciva di casa chiudendo la porta con una sola mandata. Troppo bello per durare. Ecco infatti arrivare il degrado, la sporcizia, le risse, i furti, lo spaccio e la prostituzione.
Chi dobbiamo ringraziare per tutto questo?
La saggezza rassicurante. Ai cittadini preoccupati per i ripetuti atti criminosi, l’ex Sindaco,  in un’intervista al periodico Piazza Municipale (marzo 2009) li acculturava dicendo:  “chi governa deve distinguere fra paure e rischi reali, ovvero la percezione di insicurezza non è sempre direttamente proporzionale a un reale incremento dei fattori di rischi o ad un aumento dei reati”.
Richiesta d’aiuto. Mentre nascevano nell’ambito dell’Amministrazione Comunale proseliti a tanto filosofico pensiero, la criminalità aumentava nonostante i residenti, con Comitati e petizioni, avvertivano: attenzione la situazione sta peggiorando.
Il campanello d’allarme. Un giorno,  il  Signor Questore, spiazzando tutti, afferma e legittima  che i fenomeni che si stanno verificando nella zona Grattacielo e vie adiacenti sono gravi, bisogna intervenire.
La triste verità. Il Sindacato Autonomo di Polizia fa sapere che gli uomini sono pochi, pochissimi e con 2 o (quando va bene) 3 volanti devono controllare per 365 giorni all’anno, un territorio vastissimo, che comprende un forese comunale nel quale ci sono frazioni che distano oltre 15 chilometri dal centro. Si chiede un aiuto:  i cittadini debbono farsi sentire. Ma non l’avevano già fatto?
La Politica. Il Sig. Sindaco, che dicono non avere poteri per rimandare a casa i clandestini  perché le leggi non lo permettono (naturalmente la colpa è sempre degli altri), dimostra grande intraprendenza, sentenziando:  spostiamo la Centrale Operativa della Questura nell’ ex Caserma dei VV.FF., no anzi, mettiamo  i Vigili di Quartiere, no forse è meglio l’intera Compagnia Centro della Municipale in V.le IV Novembre. Salvo poi a riscontrare difficoltà e problematiche per l’effettiva attuazione.
Che sentimento nasce nel cittadino? Tanta impotenza e tristezza!
Intanto l’ Amministrazione Comunale, per essere vicina ai problemi dei residenti, tende loro una mano: a fronte di una svalutazione degli immobili che arriva anche ad un 30-40% del valore di qualche anno fa, cosa effettua?  Una revisione, naturalmente in aumento, delle rendite catastali per: “la riqualificazione della viabilità interna e dell’arredo urbano… vasta area di elevata qualità urbana…” Forse si è lucidato il Centro, non certo V.le IV  Novembre, Corso Piave, Via Ortigara ecc…  Della serie: cornuti e mazziati!
Di solito le favole finiscono con un pensierino.
Perché non prendiamo esempio da quei quartieri, di altre città, dove per  le Feste Natalizie, nonostante la crisi, hanno  orgogliosamente sistemato ben in vista, ogni 200 metri, un albero pieno di luci. Orbene in V.le IV Novembre sosta uno spacciatore ogni 20 metri. Li illuminiamo?
Non loro, ma la ciclabile di questo viale. Dopo quasi vent’anni dalla sua costruzione, l ‘Amministrazione non si è resa conto che è nel buio pesto? Perché  quindi non farla risplendere di luce propria?  Piuttosto che niente meglio piuttosto.
Guardiamo al futuro con ottimismo. Peggio di così non può andare…
Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Nessun commento:

Posta un commento

Quale nome vorresti dare al Parco di Nazario Sauro?