mercoledì 15 ottobre 2014

Parchetto Isoke

Parchetto Isoke Aikpitanyi. Come suona?
Parchetto di Nazario Sauro, suona brutto. Suona vecchio. Suona di quando c'erano gli spacciatori. 
Si lo so, ci sono ancora, ma guardiamo avanti.
E poi non sarebbe neanche il nome corretto. In realtá, come é venuto fuori  dalle riunioni con i residenti per discutere del progetto per l'area sgambamento, non c'é un vero e proprio nome. In effetti consentitemi di dire che prima che gli mettesse sopra gli occhi il vostro blogger, il parchetto non interessava quasi a nessuno, se non agli spacciatori. 
E cosí, con i tempi di questa amministrazione, é da diversi mesi che si discute sul come chiamarlo in quella che si spera essere la sua nuova vita (tempi che rispecchiano l'interesse stesso per il quartiere, a parer mio, ma oggi il post non vuole essere polemico).

Qualche tempo fa avevo proposto un nome che potesse significare qualcosa anche per la comunitá nigeriana a Ferrara, e magari, ma in negativo, per la mafia che sta dietro allo spaccio. All'epoca dissi che non ero l'ultima persona a poter proporre un nome, non so assolutamente nulla di quel paese, ma oggi un articolo (link) mi ha riportato alla mente la mia proposta.

photo credits: http://www.robertosaviano.it/wp-content/uploads/2012/06/180A.jpg 

La ragazza nell'immagine é una persona che fra un paio di giorni sará insignita del Premio Pace Città di Ferrara per il suo sforzo nel progetto "le ragazza di Benin city" link. Come si legge nell'articolo é una "Ex vittima della tratta degli esseri umani e oggi impegnata nella lotta per la liberazione di altre donne dallo sfruttamento per la prostituzione [...] Dopo essere riuscita a liberarsi dall’oppressione, ha deciso di aiutare le altre ragazze nigeriane vittime della tratta in Italia avviando il progetto ‘Le ragazze di Benin City’ e nel libro omonimo, di cui è coautrice, ha raccontato le vicende di molte altre ragazze che hanno subito le sue stesse violenze."

Sembrerebbe la persona ideale a cui intitolare il parchetto. A mio avviso lo é. Ok, Parchetto Aikpitanyi potrebbe scoraggiare le mamme dall'andarci, ma Parchetto Isoke suona proprio bene, no? E magari una bella colonnina in bronzo con la storia del parchetto, di Isolke e del perché si chiama cosí (il parchetto non la signora Isoke). Magari bi-lingue, la zona é quella buona!
Che ne dite? Nei prossimi giorni penso che proporrò la cosa ai diretti interessati.

Nel frattempo, sempre a proposito di parchetti, leggo che a breve il comitato zona stadio consegnerá la petizione con ben 508 firme per la riqualificazione dei Giardini di Giordano (Bruno). 508!
Caspita! Proprio un bel numero! Metá delle firme consegnate dal famoso "comitato mille firme" che raggiunse obiettivi ben piú ambiziosi! C'é da sperare bene, soprattutto ora che chi si vantava di mettere le petizioni di centinaia di firme nel cassetto tanto decideva lui, ha (per fortuna) altro da fare!

1 commento:

  1. L'odonimo risponde ad ineliminabili esigenze di identificazione e informazione che connettono l'uomo alla società e al proprio territorio. Gli odonimi dei centri urbani sono il risultato di sovrapposizioni, frutto di influenze di tipo storico-ideologico, quali l'avvicendarsi di dominazioni, di mutamenti di carattere socio-economico e di mode. Gli odonimi, dunque, al pari di tutti gli altri nomi propri, sono strumenti che permettono di leggere ed interpretare la realtà, la società che li ha visti nascere. (wiki)

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Quale nome vorresti dare al Parco di Nazario Sauro?