giovedì 7 febbraio 2013

Ma il ragazzo non è residente nella zona

"Minimizzare non aiuta", titola un articolo apparso oggi sulla Nuova Ferrara, versione cartacea, riguardo la rissa finita con un Nigeriano all'ospedale ferito da cocci di bottiglia, come quelli lasciati nella stessa notte in Viale IV Novembre per il sollazzo di copertoni e automobilisti.
Minimizzare. Mi pare strano, quanti altri accoltellamenti ci sono stati in città?
Abbastanza, evidentemente, se Ivano Guidetti ex-assessore e oggi presidente dell'associazione grattacielo (residente, immagino) si permette di dire "E' stato un episodio isolato (certo, averne anche altri sarebbe troppo ndr) come ne succedono tanti altri (da statistiche personali, immagino, ndr) . Probabilmente è venuto alle mani con qualcuno (e ancor più probabilmente non da solo, ndr), forse per un regolamento di conti, ma il ragazzo non è residente nella zona (questa è a dir poco BELLISSIMA, anziché essere evidenza che il grattacielo attira persone problematiche, la usa per la seguente affermazione al limite dell'onorico ndr). Discolpiamo, quindi il grattacielo, perché è un ennesimo caso senza seguito (certo che a non volerli collegare i casi, sono senza seguito per forza ndr) come ne sono avvenuti in passato, in altre zone non sospette della città". 

Davvero, non conosco le fonti e le statistiche del Presidente, forse sono basate su dati presi sin dal periodo in cui era assessore, nel 1980.

Dello stesso avviso anche un altro Assessore, l'immancabile Sapigni che dichiara "Episodi del genere ci sono, questo non si nega (Deo gratias, ndr). La zona della stazione e di conseguenza il Grattacielo è sempre sotto controllo da parte delle FdO (ma anche delle organizzazioni criminali, ndr) anche se non siamo ai livelli di guardia dell'estate scorsa, dove erano stati programmati controlli di prevenzione mirata".


Il problema dell'amministrazione è che non vuole mettere mano a una situazione che può solo causargli una ulteriore perdita di voti rispetto a quello che hanno ora.
Il problema di noi residenti è che l'amministrazione non definisce qual'è il numero e la gravità di episodi che devono accadere per poter far intervenire uno stato di emergenza, durante il quale si applicano finalmente delle azioni adeguate, come quelle della scorsa estate. Non per il bel vedere dei turisti del Buskers però, ma per metterci in condizione di riprendere i nostri spazi. All'oggi, nonostante le segnalazioni e la situazione di rischio per i residenti, quando mandano una pattuglia qui, alle riunioni sicurezza ci rinfacciano che lasciano sguarnito il centro. Io non voglio sguarnire il centro, voglio che riconoscano che devono fare uno sforzo extra.

Non afferendo a nessuna istituzione, vi dico come la penso io, metto una serie di "forse" e "probabilmente" in fondo al post, spargeteli voi come meglio credete. 
Le zone di spaccio sono sempre quelle, ma l'inettitudine con cui viene gestita la situazione ha portato a un aumento del numero di pusher rispetto alla reale necessità. Chi gestisce il traffico ha visto che non si rischia a mettere tanti pusher, i pusher hanno visto che non si rischia a stare sul posto la sera, ma vengono pagati a dose venduta. Uno in più, significa soldi in meno. Si sono organizzati in gruppi e non vogliono estranei. Visto il basso rischio, qualche nuovo "poveretto" decide di provarci, ruba una bici e si porta in zona. Quando i vecchi lo vedono, scatta la rissa, l'inseguimento e si arrangiano con quello che hanno. Troppo rischioso portarsi in tasca un coltello. Basta una bottiglia, tanto anche l'ordinanza del sindaco sul bere è scaduta a Natale...



Tratta da notiziedaprato.it




Probabilmente può darsi che forse sia stato il caso, alle volte, che magari sia stato molto probabilmente anche che no.

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