domenica 17 febbraio 2013

Resoconto della nottata

Tanti imprevisti oggi mi hanno sottratto all'impegno che avevo preso con voi la scorsa notte, non sono un cioccapiatti, ma era notte fonda ed ero ancora in parte nelle braccia di morfeo.
Uno di questi imprevisti però, ne valeva la pena. Sono riuscito a raccogliere una mini intervista con un consumatore abituale di marijuana, che mi ha descritto come avviene il commercio in zona stadio. A breve una sua recensione.
Riguardo a ieri, a ripensarci non c'è molto da dire, alle tre di notte, un'ora dopo la chiusura nominale del pub sotto casa, c'erano ancora un paio di individui in giro e uno di questi prendeva a calci il cassonetto del pattume urlando frasi incomprensibili (più versi che frasi a essere onesti), svegliandomi. La Polizia è stata molto celere, non solo la pattuglia che per caso stava transitando in C.so Piave, ma anche una seconda. La parte "comica", ma a mente fredda la Polizia non c'enatrava niente, è stato l'intevento di "scafone", quel mito di spacciatore con il mento così pronunciato che quando mette il passamontagna lo si riesce a riconoscere lo stesso. In pratica, la mia nemesi. Se solo riesco a vedere la sua faccia sul giornale per qualche segnalazione fatta da me o da un mio lettore, questo blog ha già avuto senso di essere.

In pratica questo genio gira da C.so Piave in IV Novembre proprio pochi secondi prima dell'arrivo della Polizia a lampeggianti (...non abbaglianti) accesi. Era appena sceso dalla bicicletta, immagino per orinare fra i bidoni, quando si accorge che la macchina della Polizia sta arrivando. Come al solito si acquatta (praticamene si getta a terra) dietro i bidoni, e quando la Polizia si ferma proprio dietro a lui, inforca la bici e via dalla parte opposta ritornando da dove era venuto (Corso Piave, non la Nigeria purtroppo). La Polizia naturalmente non lo ha inseguito (penso nemmeno visto) e ha avvicinato lo scalmanato che nel frattempo si era pure calmato. Non completamente però, con quattro poliziotti a intorno si permetteva ancora di tranquilizzarli abbracciando le spalle di uno di loro e apostrofandolo con un "tutto tranquillo amico".
Onestamente, speravo in un controllo più approfondito da parte della Polizia, invece, nonostante effusioni che io MAI mi permetterei di fare a un osservatore dell'ordine, sono semplicemente risaliti in macchina e via.
Avranno sicuramente avuto ottime ragioni, ma almeno un carta di identità la potevano chiedere. Magari ho visto male, si potrebbe comunque provare a iniziare a fare (se possibile) una richiesta di visione degli atti in modo sistematico per sapere cosa succede veramente nel nostro quartiere.

A presto la mini intervista.

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