venerdì 25 ottobre 2013

Il nostro peggior nemico, quarto stadio

Casomai qualcuno ancora non lo sapesse, e mi sembra strano perchè ne ha parlato anche telestense (degli altri giornali non so), questa sera alle 21 ci si trova davanti alla parrocchia della Addolorata, in Via Fortezza angolo corso Piave, per la classica pedalata.


Partecipare è molto importante, perchè non si può contare solo sulle pressioni sulle istituzioni, i pusher e i clienti devono capire che il terreno qui non è più florido e questo lo possiamo fare solo noi residenti, ma ancor prima perchè le pressioni non le state facendo voi, quindi basta starvene seduti in poltrona e fate qualcosa. Detto questo:

Ieri si è svolta la riunione per presentare ai residenti i progetti di riqualificazione del parchetto di nazario sauro. In realtà, quella che sembrava una semplice tappa del percorso intrapreso con le autorità, era solamente una subdola trappola tesa dall?amministrazione ai componenti del gruppo GAD (e si colga l'ironia con quanto segue). Quei macchiavellici amministratori, due asessori,un presidente di circoscrizione e il centro mediazione, hanno operato per mettere i componenti del gruppo davanti ai loro peggiori nemici, a loro insaputa: il terzo tipo di residenti. Eh sì, perchè fino a oggi credevo che c'erano due tipi di residenti, chi si dava da fare contro lo spaccio, e chi si lamentava e basta, stando seduto in poltrona. Magari! Il terzo tipo di residenti sono quelli ai quali vivere in zona di spaccio non fa nè caldo ne freddo. Non dico che gli piacciono gli spacciatori, per carità, ma non li vogliono esattamente come non vogliono i ragazzini della contrada, i cani che fanno pipì, il camion dell'immondizia che svota i cassonetti sotto le finestre o chi imbratta i muri. Qualunque tipo di disagio rimane sullo stesso piano, con una scaletta del tutto personale sulle priorità, a seconda dello loro stile di vita. Questi non solo non muovono un dito per contrastare lo spaccio, ma sono pronti a smuovere petizioni e residenti (del terzo tipo ovviamente) se gli prospetti un leggero aumento di disagio personale. Il valore dell'immobile che lasceranno in eredità (a buon intenditor...) non ha alcun appeal su di loro. A farla breve una parte, onestamente non la maggioranza ma a rumore ne facevano per due salette, si è espressa contro il progetto di sgambatura cani per l'odore di cacca che potrebbe causare. Non so se lo causerà, non ho mai abitato vicino a una di quelle zone, ma l'amministrazione si è detta pronta a valutare un eventuale pulizia programmata (meglio tirare su delle cacche che delle siringhe è stato detto). Onestamente, non so neanche se la soluzione avrà un effetto immediato sul problema spaccio, ma sentire solo critiche senza proposte mi ha proprio infastidito. Comunque, godiamoci la democrazia finchè resiste (politica nazionale), vedremo cosa dicono i rappresentanti eletti o nominati che siano nei prossimi giorni, immagino. Personalmente sono molto contrario alla soluzione "campi sportivi" visto la riuscita del parco di Giordano Bruno (mutua), a quanto sento dai residenti, ma non essendo la mia zona non mi dilungo. Sicuramente, se democratica deve essere la scelta, che democratica sia. Non sono disposto a veder sfumare una buona occasione per qualche decina di anziani residenti, se non la vcogliono faranno le loro petizioni e chi è a favore farà il contrario, poi si valuterà.

L'incontro ha comunque dato un ulteriore step nella mia classifica del peggior nemico, che si evolve ogni volta che mi addentro maggiormente nel problema.
Prima pensavo fossero gli spacciatori,
poi pensavo fosse l'amministrazione che non agisce sugli spacciatori,
poi pensavo fossero i residenti che non agivano sull'amministrazione perchè agisse sugli spacciatori.

In realtà c'è di peggio, chi agisce sull'amministrazione perchè non agisca supponendo un maggior disagio personale in caso di cambiamento. Non ho ancora stimato l'impatto di questo quarto tipo, ma se fosse importante la sola soluzione sarebbe andarsene dal quartiere per una decina d'anni (stima personale) e poi tornare per riprendere la lotta.



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