venerdì 21 marzo 2014

Post Utile (4-le prove oggettive).


NOTA: STASERA NON DIMENTICATEVI DELLA PEDALATA DL COMITATO ZONA STADIO, ORE 21, VIA CASSOLI!

Altra puntata della serie il Manuale di sopravvivenza del residente GAD. Come ti combatto la creazione di un focolaio di spacciatori davanti a casa. Come detto altre volte, lo so che se li sposto da casa mia probabilmente vengono davanti a casa vostra, ma proprio qui sta l'importanza di questi post. Non mi limito ad allontanarli da me, vi do anche gli strumenti (vedremo se funzionano) per allontanarli anche da voi! Se tornano da me ricominciamo il giro e vediamo se alla fine si stancano, almeno di stazionare in punti fissi. A proposito, questa era una mia richiesta per il  prefetto, ma nel testo finale presentato Martedì scorso dal gruppo GAD purtroppo non è passata. Poco male. Conscio che le mie idee sono, a prescindere, migliori di quelle degli altri, insisterò comunque su questo punto in futuro.
Tornando al post, una utile premessa: da qualche giorno non si vedono gli spaccini, ma solo lo scorso Lunedì erano lì belli in forma. Tanto che mia moglie, vedendomi alla finestra carico di macchine fotografiche e videocamere mi ha chiesto se non stessi esagerando, ma quando ha visto i dieci individui che berciavano tranquilli, con uno spaccino in bicicletta che si lanciava giù dalla pendenza della mura dritto in IV novembre per riprendere il suo giro e un altro che passeggiava sul parapetto prima di lanciarsi urlando nel vicino parcato di Nazario Sauro ha cambiato opinione e ha chiamato il 113.
Ora, noi le vediamo queste cose ma come fai a dirle? Come fai a dire che sono spacciatori e non quattro ragazzi (ok… dieci) di colore che stanno facendo una serata. I ragazzi del muretto del 2014 per intenderci. E che tu non sei il rompicoglioni del 2014 che sta alla finestra a lamentarsi della meglio gioventù che si diverte? Come fai?
Te lo dico io, con le prove oggettive. Altro che percezioni soggettive! Eh, sì! Perchè gli spacciatori non sono ecosostenibili, neanche quelli che commerciano in prodotti naturali come la marijuana. Infatti conservano e vendono la merce in sacchettini di cellophane che ritagliano appositamente, spesso termosaldati (cioè chiusi con l'accendino) e che aprono alla necessità, quando un cliente vuole vedere cosa compra. Non sono ecosostenibili perché dopo averli aperti non li buttano nel pattume, ma lo mollano lì dove sono. Ecco quindi l'idea, mi sono preso un po' di tempo (bene prezioso per tutti, non solo per gli ambienti) per vedere se c'erano tali tracce nella zona incriminata. In meno di dieci minuti ho riempito il sacchettino in foto.



Posso quindi dire che sono spacciatori! O almeno comincio ad averne la certezza. Lo sforzo, molto piccolo in vero, non è stato fine a se stesso. Mi serviva per il prossimo passo, ma questo alla prossima puntata. Intanto, scendete due minuti a vedere se anche i vostri ragazzi del muretto hanno l7abitudine di sporcare per terra!

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