giovedì 27 marzo 2014

Post utile (5-il percorso ufficiale)

Quinto capitolo del manuale di sopravvivenza del residente GAD, ovvero, come provo a disperdere gli spacciatori davanti a  casa mia. Come dicevo nelle puntate precedenti (prima, seconda terza e quarta) davanti a casa mia si sta formando uno di quei crocchi di persone di colore che stazionano in attesa di chissà cosa (chissà cosa se siete pagati dal comune, se no lo sapete bene cosa aspettano). Premetto però che ho trovato un modo geniale per risolvere il problema degli spacciatori sotto casa, ma non so se va bene per tutti. L'uovo di colombo è stato.... cambiare casa! Come ho fatto a non pensarci prima! Si scherza naturalmente, sono stato costretto a cambiare casa per un periodo di lavoro all'estero, peraltro in un paese dove difficilmente trovi la criminalità. Il detto qui è che "se giri per strada la sera e sei straniero, la faccia più brutta è la tua". Eh sì, sto facendo l'immigrato. Pensa te! E qualche ciarlatano che si ostina a dire che sono contro l'immigrazione, pur di non fare il suo mestiere. 
Ad ogni modo, con le elezioni alle porte non ho intenzione di stare all'estero all'infinito, e di case di proprietà ne ho solamente una, quindi tanto vale che mi ci concentri.


Foto tratta da tekestense.it
Dopo aver raccolto un certo numero di evidenze soggettive ed oggettive della non leicità dei suddetti, e aver cercato con un certo successo degli alleati nei vicini, è giunto il momento di iniziare il percorso ufficiale, perchè sulla carta non siamo lasciati soli nella nostra battaglia. Scartata subito (almeno fino alle prossime elezioni) la carta amministrazione, che comunque non aveva dato grandi soddisfazioni neanche prima, mi sono rivolto direttamente alle forze dell'ordine, perchè per chi non lo sapesse, e a questo serve questa serie di post, lamentarsi con i vicini non basta per risolvere la situazione. E in fondo non basta neanche lamentarsi al telefono con l'operatore del 113, perchè verba volant, scripta manent. Quanto detto nei post precedenti è stato cristallizzato in un esposto al questore (e per conoscenza al dirigente della mobile, vice questore aggiunto, che ha seguito le operazioni per lo unic pub e la zona la conosce bene).
Ecco il testo:

Esposto per segnalare il crearsi di un “focolaio” di spacciatori sul tratto di mura delimitato da Corso Piave e Via Cassoli.


All' Ill.mo Sig. Questore di Ferrara

e per conoscenza
al dirigente della Squadra Mobile della Questura di Ferrara.

Io sottoscritto, eccetera eccetera

segnalo

che da qualche settimana si sta creando un nuovo luogo di ritrovo di spacciatori sul tratto di mura delimitato da Via Cassoli e da Corso Piave. Poche decine di metri dove quasi ogni sera si ritrovano dalle due alle sei persone, per ora, che al passaggio delle volanti, sempre molto celeri negli interventi, si acquattano nell'ombra o fuggono in ogni direzione, salvo poi tornarvi pochi minuti dopo. Capita spesso di vedere i cosidetti “galoppini”, gli spacciatori che girano in bicicletta, avvicinarglisi pochi minuti per riprendere il loro giro abituale. A supporto dell'ipotesi che siano spacciatori allego alla presente una certo numero di elementi recuperati dal sottoscritto in pochi minuti di ricerca in detto luogo. Si tratta di ritagli di cellophane che dall'esperienza dei vostri uomini e dalle eventuali indagini del caso potrete valutare se compatibili o meno con quelle usate dagli spacciatori per contenere la droga da vendere al minuto.
La cosa più irritante di vivere in un quartiere dove lo spaccio di droga si consuma quotidianamente sotto agli occhi di tutti, è vedere che agli spacciatori viene concesso, volenti o nolenti, il lusso di stazionare in gruppi e in luoghi ben precisi in attesa dei clienti: zone sostanzialmente dedicate allo spaccio, dove il cliente può recarsi senza timore di rimanere deluso.
Nonostante le evidenti difficoltà che si presentano agli agenti delle Forze dell'Ordine, credo che uno sforzo particolare debba essere messo nella lotta contro questo fenomeno. Se la presenza dello spacciatore nel quartiere sembra debba essere tollerata ancora per qualche tempo, il suo operare indisturbato rende, a mio avviso, inacettabile il vivere civile nelle immediate vicinanze di quei luoghi.
Sono certo che all'interno delle Forze dell'ordine vi sono le competenze necessarie per elaborare una strategia che combatta questo fenomeno.

Vi chiedo, per quanto esposto

di porre in atto tali strategie e di concentrarle il tempo necessario sul luogo indicato, fintantochè gli spacciatori non capiscano che in quel luogo non gli è permesso stare. So che questi si sposteranno in un altro luogo, così come so che vi sono altri luoghi con lo stesso problema, ma immagino che lo spostamento in un nuovo luogo richieda tempo e organizzazione, durante i quali gli interventi mirati saranno più efficaci e rapidi, se messi in atto celermente. Il punto di ritrovo in oggetto è attivo da relativamente poco tempo e spero possa essere facilmente debellato. E' possibile impedire agli spacciatori di sentirsi sicuri del luogo scelto, tanto da consigliarli un atteggiamento più prudente, meno sfacciato, isolandosi a uno a uno? Io spero di si, e Vi chiedo di valutare questa mia richiesta.


Per conoscenza, l'iter è piuttosto semplice (sono al mio seocndo esposto). Basta presentarsi in questura, meglio se nel pomeriggio quando sono chiusi alle altre funzioni per il pubblico,magari con l'esposto già scritto e stampato e in dieci minuti ve la cavate come niente. Ovviamente dovete dare i vostri estremi, ma non siete mica spaccini voi, no?
Quando un'evidenza, o supposta tale, di illecito è portata all'attenzione del questore, qualche segno lo lascia. Ovvio che non si può caricare la questura di una serie infinita di scartoffie, per questo sono arrivato all'esposto solo alla quinta puntata di questa serie.
Per inciso, la parte dell'intollerabilità del formarsi di gruppi stanziali di spacciatori fa parte delle mie richieste di integrazione del programma politico del Movimento 5 Stelle.
Vedremo se anche questa mossa riesce a far vacillare la sicurezza di quegli individui. Anzi, lo vedranno i miei vicini perchè spero proprio che al mio ritorno le cose si siano già risolte, se no mi tocca andarmi a prendere una coltellata (uno dei prossimi capitoli della serie ma spero di non arrivarci!).

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