mercoledì 24 luglio 2013

ACER: Quando l'amministrazione accerchierà gli spacciatori?

Il problema  dello #spaccioinzonastadio è ovviamente legato a doppio nodo con il problema dello spaccio e del degrado in area stazione e grattacielo. Scavando negli annali delle testate giornalistiche si vede che quest'ultimo è un problema dalle radici profonde, forse non troppo per una amministrazione che governa la città da mezzo secolo, ma sicuramente per un residente "fresco" come me. E' sicuramente un problema a più livelli.  

THE solution
LA soluzione, unica e definitiva, non ce l'ho e certamente qualunque via viene percorsa per risolvere radicalmente la situazione è benvenuta
, anche se non la condivido proprio, o quantomeno la trovo scarsamente efficace.

Spesso dalla parte politica/amministrativa si tende a sbrigare la faccenda come problema di ordine pubblico, di competenza delle forze dell'ordine. Temo che su questo versante ci sia poco da fare: mi pare che dati gli scarsi mezzi a disposizione e il cavillo sempre dietro l'angolo che vanifica parte del loro operato, poco di più si possa chiedere alle forze dell'ordine, se non, come già si sta per fare, un presidio fisso o almeno una pattuglia fissa per il quartiere, senza aspettare che si liberi quella dal Duomo. D'altro canto non ho nessuna intenzione di aspettare che si cambino le leggi nezionali (se mai servisse) per vivere bene.
Contrariamente, mi sembra che dal punto di vista amministrativo ci siano larghi margini di miglioramento, a partire da una apertura all'ascolto (e magari alla risposta) dei cittadini, per seguire con le ordinanze comunali, ma soprattutto con un intervento a 360 gradi del governo cittadino e della sua opposizione.
Quand'è che gli spacciatori si sentiranno accerchiati anche dall'amministrazione? Cittadini e forze dell'ordine si danno da fare, ma se qualcuno lascia aperto il cerchio non serve a niente.

Come dicevo LA soluzione non ce l'ho, ma a giudicare dalla situazione neanche loro. E' compito nostro quindi aiutarli. Anche e soprattutto vostro, che conoscete il quartiere e l'evolversi della situazione meglio di me. Parlando con molti di voi mi è nata questa idea che propongo oggi come possibile via, e che magari qualche comitato vorrà fare sua per presentarla a chi di dovere: aprire un tavolo con ACER. In linea con quanto sempre espresso nel blog, le proposte sono sempre realizzabili immediatamente e con pochissimo impegno, anche economico.
Non chiedetemi se ACER sia pubblica, privata con partecipazione pubblica o quale altro mostro tutto italiano, immagino però che il comune, a partire dal sindaco, abbia una certa influenza o quantomeno la possibilità di parlare di eventuali problemi.
Se ho ben compreso il meccanismo, ACER cerca appartamenti in affitto da privati, pagando un canone ridotto rispetto al mercato, ma facendosi garante del puntuale pagamento dello stesso. In sostanza decide chi saranno gli inquilini, secondo le loro prerogative interne, ma si fa carico di ogni problema possa insorgere nella gestione dell'affitto. Immagino, e trovo sacrosanto, che nelle loro liste vi siano persone extracomunitarie con disagi alle spalle. Quello che trovo auspicabile è semplicemente che ACER abbia una attenzione particolare alla zona stadio-stazione-grattacielo, cercando di indirizzare le persone che più facilmente possono essere vittime del giro di droga in altre aree della città. Chi siano queste persone, lo si potrebbe definire con l'aiuto di chi, nel quartiere, ci vive già, italiani e non. Questo, se non già in atto, sarebbe di grande aiuto anche per l'integrazione, essendo la ghettizzazione da sempre un elemento negativo alla stessa (vedasi Padova e il suo muro).

Quello che vorrei è che l'amministrazione o l'opposizione si impegnasse ad aprire un tavolo fra residenti e ACER per capire la quantità di persone potenzialmente problematiche che vengono inserite nella nostra area con l'esposizione di dati precisi, magari incrociati con quelli della polizia. E magari che ACER si impegni a definire una strada preferenziale per certi soggetti da inserire nell'area: famiglie di qualunque provenienza ma con almeno un genitore stabilmente occupato, studenti lavoratori, famiglie italiane, stato di provenienza non inscrivibile nell'ambito dello spaccio di droga (leggasi Nigeria).

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