martedì 2 luglio 2013

Public enemy (più aggiornamento politico)

Nel tempo si è modificata la mia personale "lista dei nemici principali".
Public Enemy: un gruppo hip hop statunitense noto per la forte critica verso i mass media
All'inizio erano gli spacciatori, che di primo impatto tormentavano le mie serate quasi da togliermi il sonno. Poi compresi che gli spacciatori ci sarebbero sempre stati finchè gli acquirenti si sentivano (come erano a tutti gli effetti) del tutto leggitimati a fermarsi a contrattare sotto le mie finestre. Erano quindi loro i primi a dover essere combattuti e a loro era dedicata l'idea del seguirli in bicicletta, solo per fargli sapere che non erano soli.
Dopo le prime due uscite in bicicletta, e dopo aver fatto sparire quasi immediatamente gli acquirenti (e gli spacciatori), fummo costretti a spendere le serate organizzative più ad assecondare le richieste delle autorità che a studiare le tattiche contro gli spacciatori. Richieste supportate da responsabilità più o meno ventilate a chi si dava da fare contro il degrado anzichè assistervi supino. Lì mi nacque la convinzione che gli acquirenti (e, quindi, gli spacciatori)
ci sarebbero sempre stati finchè chi doveva impedire quello che sulla carta è un reato, ci trattava da perditempo esagerati con anche qualche vena razzista. Spesso mi sentivo dire che noi ci lamentavamo più di altri perchè avevamo più tempo da stare alla finestra. Poco importava quello che vedevamo dalla finestra.
Da qualche tempo ho riaggiornato la lista. Il vero problema, quello da cui nasce tutto fino ad arrivare allo spaccino sotto casa, siete voi. Uso voi in modo improprio, visto che se state leggendo queste righe, vi considero piuttosto dei nostri. Voi sono i miei vicini, quelli con la casa proprio sopra a dove una volta si fermavano gli spacciatori e che mai, e dico mai, ho visto in bicicletta. Che quando li fermo per parlare del problema hanno anche quell'aria di insofferenza, di fastidio. Che se gli chiedi se vengono ti dicono che devono lavorare, anche il venerdì e sabato sera. Che se li disturbi mentre guardano Montalbano con le tue insistenze contro la droga ti tirano pure l'acqua dal balcone. Non credo di andare lontano se dico che attivi contro lo spaccio saremo l'1% della popolazione residente. E questo stupisce tanto più se consideri che a lamentarsi del degrado sono almeno il 70%. Quante persone per strada senti dire che lo spaccio, qui, non è vissuto come un problema? E quante di loro vedi, poi, alle biciclettate, o alle feste, o al fitness?
Ma se non vi piace neanche una delle iniziative proposte, almeno proponete qualcosa voi!!
Una amministrazione che in sostanza ci ignora a pochi mesi dalle elezioni (e pensate dopo) ci sarà sempre (e con essa gli acquirenti e gli spacciatori) finchè ci saranno dei residenti che si lamentano senza muoversi. So di ripetermi, anche a me piacerebbe fare altro, considerato che c'è gente pagata per fare quello, ma così è. Potete scegliere se tenervi la situazione così o provarci.
Non possiamo pretendere di risolvere i problemi pensando allo stesso modo di quando li abbiamo creati.
Qualcosa va cambiato, e prima di tutto la nostra mentalità.

Errata Corrige: la frase citata era errata in alcune parti. Modifico il testo. La versione originale rimane a disposizione su richiesta.

Aggiorno dopo poche ore il post per segnalare un'iniziativa di un residente noto nel blog: il mio omonimo Lorenzo Barbieri, che ha recentemente pubblicato sui giornali una lettera di "appello", rivolta all'opposizione locale, perchè si faccia sentire sul tema della sicurezza in zona grattacielo-stadio-stazione. Inutile nasconderlo, "l'altro" Lorenzo la butta in politica. Io non rappresento il Comitato, ma ne condivido la natura apolitica del problema. Ciò nonostante ritengo che se il silenzio dei mass media è "fastidioso", quello dei politici è indegno. Indegno nei confronti di un numero così alto di elettori, di destra, sinistra o civici che siano. Senza considerare che il fenomeno spaccio ha ripercussioni su tutti i cittadini.
A me non interessa quale partito risolverà il problema (prima vorrei vederlo, però), ma interessa che si crei, prima delle elezioni, un dibattito sul tema. Per questo vi segnalo la lettera di cui parlavo (leggibile on-line qui). Sarò felice di poter aggiornare i lettori del blog sulle risposte (se mai vi saranno) dei politici.

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