lunedì 2 settembre 2013

Zonizzazione o zone abituali?


Mi hanno detto che non è vero che ci sia stata negli anni una specie di zonizzazione dello spaccio, cioè la definizione di un'area della città in cui lo spaccio, pur non tollerato, era comunque colpito in modo  meno incisivo. Anzi, mi hanno suggerito anche di non parlarne perchè potrebbe essere fonte di guai giudiziari. In realtà non credo di aver mai detto che la zonizzazione ci sia stata (tutto rimane comunque scritto), e non lo dirò certo adesso. Anche perchè sarebbe difficile distinguere una zona dove si interviene meno rapidamente da una dove c'è talmente tanto spaccio che non si può intervenire rapidamente su tutte le segnalazioni. Detto questo, e ribadita la stima che ho del lavoro delle forze dell'ordine, certe notizie non possono non farmi incazzare (me e voi, immagino), almeno da come sono poste dai quotidiani.

Rione Giardino,  dal sitodell'istituto di storia contemporanea di Ferara


Mi riferisco all'arresto di due spacciatori di eroina (link)
che avevano “delocalizzato la propria attività dalle abituali zone dello spaccio”. Notizia datata in verità ma molte cose sono capitate questo week end.
La notizia in sè ci riguarda marginalmente, gli spacciatori di eroina erano tunisini, quindi le loro zone abituali non erano sotto casa nostra, immagino. Ciò nonostante, leggendo l'articolo, si vede che “Gli agenti della Sezione Antidroga, dopo aver constatato che i due avevano delocalizzato la propria attività dalle abituali zone dello spaccio, si sono appostati nell’area del verde pubblico antistante la rotonda di via Wagner, dove i due svolgevano la propria “atività” confondendosi tra la gente e vestendo in modo curato. L’appostamento è stato fruttuoso e ha consentito di osservare i due che sedevano sulle panchine nei pressi della fermata autobus e successivamente di assistere allo scambio droga e denaro tra i due nordafricani e un assuntore locale di eroina”. Questo ha permesso l'arresto immediato dei due che poi sono stati processati per direttissima e ora sono all'arginone (link).
Bene.
Io capisco questo, poi ditemi voi dove sbaglio. La polizia sapeva che i due spacciavano, sapeva che lo facevano in una certa zona, ma, immagino per impossibilità, non sono intervenuti. Nel momento che i due hanno cambiato zona, non so perchè, queste imossibilità svaniscono e riescono ad arrestarli con il metodo più semplice che si possa pensare, un appostamento. Uno di quegli appostamenti che da tempo chiediamo, avvenendo lo spaccio alla luce del sole, o almeno dei lampioni, sotto casa nostra. Quando gli spacciatori fermavano le macchine in Corso Piave per vendere la droga, non ci si poteva appostare? Quando stazionano nei nostri parchi salutando tutti quelli che li guardano, non ci si può appostare? Quando anche spacciavano nei loro “luoghi abituali” non ci si poteva appostare? Perchè ci si può appostare in certe zone e in altre no? Questo, va da sè, genera la localizzazione dello spaccio nelle zone dove non si può. Qualcuno può spiegarmi perchè lì sì e qui no? Oltre al fatto che, diciamocela tutta, nei “giardini antistanti la rotonda di via wagner” non è che creassero i disagi che creano qui. Non ci abita praticamente nessuno, non ci sono parchi per bambini, c'è solo uno dei mille ipermercati di questa città. Ma non potevano lasciarli lì almeno un poco!?!?

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